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"L'ultima Cena" a palazzo Zanca: Messina rivive nell’arte di Alonzo Rodriquez

Si deve al giovane storico dell’arte di Barcellona Pozzo di Gotto, Andrea Italiano, la riscoperta, appassionata e approfondita, della figura del pittore Alonzo Rodriquez, autore, tra l’altro, del dipinto “L’ultima Cena” oggi nella sala “Falcone-Borsellino” di Palazzo Zanca a Messina.

L’artista è protagonista del saggio edito da Giambra “Sulle orme del Caravaggio. Alonzo Rodriquez. Principe dei pittori messinesi”.

Italiano ci offre, come incipit, uno spaccato della Messina fulgida del primo Seicento, il contesto culturale e artistico ammantato dalla presenza di Caravaggio, in cui si inserisce la personalità di Rodriquez, artista di origine spagnola (il padre era un cavaliere di Leon impegnato tra Messina e Catania per la difesa siciliana tra Cinque e Seicento). L’autore si concentra anche sul periodo romano della vita dell’artista, nell’estate-autunno 1605, quando Rodriquez si formò nella città eterna “scuola del mondo”, secondo i dettami del suo maestro Michelangelo Merisi da Caravaggio, che seguì in prima persona, tanto da potersi considerare un “caravaggesco della prima ora” (non si esclude che abbia potuto assistere alla realizzazione dei capolavori di S.Luigi dei Francesi e di S.Maria del Popolo).

Alonzo si afferma quindi come “caravveggista romano”, seguendo - come rileva lo studioso - una compostezza compositiva, un realismo non esasperato, una non accentuazione del dato “espressionista” e la “pulizia del colore”.

Dal 1610 l’artista - che continua a viaggiare nel Continente - si afferma nella sua Messina, nella sua bottega dove accentua il dato naturalistico, si sposa con un rampolla di casa Martinez, coltiva quello che lo storico dell’arte definisce il gusto per l’apertura spaziale e per la descrizione ambientale.

Si viene a formare un gruppo di caravvaggeschi locali, insieme al siracusano Minniti, il Comandè, il Camarda e l’allievo Padre Umile da Messina, autore di alcune opere in provincia, tra cui forse i “santi Cosma e Damiano” di S.Lucia del Mela.

Italiano parla anche di un artista anonimo dai tratti del “caraveggismo rodriquessiano”, autore della serie di lavori provenienti dalla chiesa di S.Maria sotto il Duomo, presenti al deposito del Museo Regionale di Messina, ma anche di altre opere significative (“Madonna della Vittoria e santi Pietro e Paolo” del Museo Regionale; la “Madonna Bambina accolta dalla Trinità e adorata da S.Anna e Gioacchino” di Roccavaldina).

Tra altri dipinti del Rodriquez che l’autore propone nell’accurata appendice con le schede delle opere, segnaliamo il “Colapesce” (attribuito dalla Musolino proprio a Rodriquez), già al Museo Civico (oggi al Museo Regionale): un vero gioiello, in cui spicca una figura virile e intensa, simbolo vivo delle nostre leggende marinare.

Un’opera da riscoprire, che rappresenta l’unione tra la Messina mitica e quella della grande arte.

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