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Messina, al Palacultura due giganti del pianoforte e la musica "sospesa"

E chi poteva saperlo che sabato sera al Palacultura sarebbe andato in scena il primo e ultimo concerto di una bella stagione musicale con più di quattrocento abbonati, che adesso è sospesa sine die. A dire il vero già lo si bisbigliava preoccupati appena fuori, prima d’iniziare, e così purtroppo fu. Hanno spento la musica, hanno spento l’arte per decreto ministeriale, spazzato via il sacrificio enorme di tanti che si battono per far conoscere pagine meravigliose di note immortali al pubblico messinese. Sabato sera, al Palacultura, un giorno prima del sipario strappato, ci hanno deliziato due giganti del pianoforte come Bruno Canino e Antonio Ballista, che ad 84 anni per nulla suonati cadauno, mese più mese meno, solo un po’ più curvi vanno ancora in giro con discrezione in tutto il mondo perché la musica è la loro vita e non possono farne a meno da quando si conobbero negli anni ’50.

La magnificente trascrizione di List della Nona di Beethoven per due pianoforti si può dire senza tema di smentita che in fondo è una loro creatura rappresentativa, visto che in sessant’anni da poco festeggiati di un meraviglioso sodalizio l’avranno eseguita centinaia di volte, facendola conoscere non soltanto nel nostro Paese. I messinesi appassionati ricorderanno anche un meraviglioso appuntamento dei Due al Teatro Vittorio Emanuele di qualche anno fa, era il “Concerto per due pianoforti soli” di Igor F. Stravinskij, che finì con un’ovazione prolungata. L’altra sera, quell’atmosfera resa purtroppo più rarefatta dal distanziamento come triste orpello governativo del silenzio d’ogni concerto, non ha destato meno entusiasmo nell’ascoltarli.

E s’è percepito come sempre quel grande gioco costante di cenni e sguardi tra attacchi prorompenti e sfumature di tastiera, cominciamenti e finali, mentre sfogliavano le pagine dello spartito, con la tradizionale sorprendente irruenza del milanese Ballista e la serafica calma ritmata del napoletano Canino, quasi una vita musicale al contrario per genìa. Per nulla scoraggiati i due maestri hanno pure accettato di rappresentarla due volte per il pubblico, di pomeriggio e di sera, con il solito grande rigore interpretativo e la stessa bi-lettura concordante nota per nota, sguardo per sguardo, tasto per tasto.

Adesso tutto è sospeso senza alcuna previsione, Canino e Ballista dovranno, così come tutti gli altri musicisti, per forza di cose fermarsi senza più offrire pagine memorabili al pubblico d’ogni luogo conosciuto. Un altro gigante del nostro tempo, il maestro Riccardo Muti, ieri ha vergato di suo pugno una lettera al presidente Giuseppe Conte per gridare tutto il suo disappunto: «Definire - ha scritto tra l’altro -, come ho ascoltato da alcuni rappresentanti del governo, come “superflua” l’attività teatrale e musicale è espressione di ignoranza».

Si dovrebbe riflettere meglio prima di agire. La musica è vita. E se spegnete la musica spegnete anche l’anima.

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