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“Checco” guida Luna Rossa verso la Storia: "Con la mia Sicilia nel cuore"

Copertina dedicata al palermitano Francesco Bruni. Esempi di riscatto e speranza nell’Isola che non si rassegna

Francesco Bruni

«Ho la Sicilia e Palermo nel cuore, questa vittoria potrebbe essere un piccolo gesto per una rinascita che riguardi tutti». È il messaggio che Francesco Bruni, per gli amici Checco, ha mandato a Gattopardo dalla lontana Oceania. Messaggio umile perché è tutt’altro che piccolo il gesto con cui porterebbe alla vittoria Luna Rossa di cui è timoniere, la barca delle meraviglie che mercoledì - quattro giorni più tardi della data prevista, per attendere l’allentamento delle misure anti Covid e consentire una modesta presenza di pubblico - comincia la sua storica finale contro il team New Zealand.
È lui quindi il protagonista della copertina del mensile edito da Gdsmedia&Communication, da oggi in edicola con la Gazzetta del Sud e con il Giornale di Sicilia.
E non avrebbe potuto essere che lui, questo palermitano cresciuto a pane e vela che ha già compito un’impresa storica conquistando la finale. Non succedeva da 21 anni per la barca “volante” di Prada e Bertelli. E da 170 anni non c’è team italiano che riesca a conquistare il trofeo dei trofei della vela.
Come non dedicare la copertina a questo straordinario sportivo che grida “Forza Palermo” da Auckland? Come non raccontare questa storia cominciata a 7 anni, quando il piccolo Checco si arrampicava sulla macchina per caricare la sua barca sul tetto e andare a fare le gare in centro-Italia? Questo racconta la madre, questo raccontano i fratelli, questo raccontano gli amici del Circolo della Vela, storico club di Palermo sotto le cui insegna Luna Rossa veleggia (seconda antica tradizione, è obbligatoria l’ “affiliazione” a un club, anche per la più blasonata e costosa delle imbarcazioni). C’è insomma un importante pezzo di Sicilia laggiù, in quella Nuova Zelanda che ha fatto scattare misure record di sicurezza sanitaria. Buon vento allora a Francesco Bruni, e buon vento con lui a tutta la Sicilia, che sogna la liberazione dall’incubo e la nuova vita post-Covid.
Ma in questo tempo apparentemente sospeso, ci sono tanti che costruiscono il futuro e che Gattopardo ascolta e racconta. Ci sono giovani scienziati come la marsalese Anna Grassellino, che ad appena 39 anni è nella stanza dei bottoni del Fermi Lab di Chicago, uno dei cinque grandi centri di ricerca al mondo dove si lavora per realizzare il computer quantistico, una formidabile macchina di calcolo che grazie al qubit - rivoluzionaria unità di misura capace di veicolare gigantesche quantità di informazioni - consentirà forse di soppiantare il mondo digitale. Ci sono, qui in Sicilia, i ragazzi che ricominciano dall’agricoltura, scegliendo la strada di coltivazioni innovative e sostenibili grazie al progetto “Banca della terra” della Regione.
Ci sono quelli che lavorano nelle fattorie sociali, una straordinaria rete di ospitalità e di produzione che coniuga impresa e solidarietà. Ci sono gli artisti che non si arrendono e che si preparano - si spera il più presto possibile - a riempire di nuovo teatri e sale da concerto. Ci sono i giovani talenti degli scacchi, lo sport della mente tornato sugli scudi grazie alla serie cult su Netflix. Ci sono gli stilisti siciliani che reinventano la moda dopo la pandemia. Tutti protagonisti di un mondo nuovo.

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