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Fondazione Inda, Italia chiede la deroga: "Fino a 2000 spettatori al Teatro Greco di Siracusa"

"Il limite di mille posti è insufficiente per gli spettacoli classici"

Il Teatro Greco di Siracusa. A breve la nuova stagione delle rappresentazioni

Il Teatro Greco di Siracusa per la prossima stagione delle rappresentazioni classiche è pronto ad ospitare fino a duemila spettatori nel pieno rispetto dei protocolli e del distanziamento sociale. Il sindaco di Siracusa e presidente della Fondazione Inda, Francesco Italia, non ci sta alle limitazioni imposte sulla capienza dei teatri all’aperto in estate.

È stato il ministro della cultura Dario Franceschini, intervenendo al question time, a chiarire che sta valutando la proposta di aumentare il numero consentito. Sollecitato dal parlamentare nazionale Paolo Ficara potrebbero essere valutate deroghe ad hoc. E potrebbe essere proprio questo il caso dell’antica cavea. «Il limite di mille posti (salvo deroghe regionali), in vista di una riapertura estiva, fissato dal ministro per i contenitori all'aperto, è ampiamente insufficiente per le esigenze degli spettacoli classici siracusani e sarebbe, per altro, immotivato se rapportato all'ampiezza del nostro teatro, che potrebbe tranquillamente ospitare fino a duemila spettatori nel pieno rispetto dei protocolli e del distanziamento sociale» - spiega Italia, che ricorda: «In un anno senza pandemia Siracusa si appresterebbe all'inaugurazione della nuova stagione delle rappresentazioni classiche. Sono un evento grandioso che si ripete da 107 anni.

La stagione della Fondazione Inda non è solo un appuntamento culturale realizzato all'aperto nel più grande (e meglio conservato) teatro antico d’Occidente: essa è un avvenimento che coinvolge tutta la città che accoglie al meglio i 150mila spettatori che arrivano a Siracusa. La forza delle rappresentazioni classiche si basa sull'unicità della proposta culturale (le tragedie dei grandi autori greci recitate nel loro contesto naturale) e la grandiosità della messa in scena. Sono i veri motivi di richiamo di un pubblico che nei numeri non ha eguali nel teatro italiano».

Numeri che il presidente della Fondazione Istituto nazionale del dramma antico ricorda perché permettono «di rendere l'evento economicamente sostenibile. Gli spettacoli dell’Inda riescono a reggersi autonomamente per il 70 per cento grazie allo sbigliettamento, e già portare la capienza del teatro a duemila spettatori significherà per la Fondazione sottoporsi a nuovi sacrifici e dover richiedere ulteriori aiuti pubblici, per altro tagliati nel corso degli anni».

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