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Ricerca e dottorati, ecco la dote di 15 milioni per le università siciliane

Lo ha annunciato il rettore dell'ateneo di Messina, Salvatore Cuzzocrea, con gli assessori messinesi

Incontro istituzionale stamane al rettorato dell’Università degli studi di Messina. A fare visita all’Ateneo peloritano gli assessori regionali Roberto Lagalla (con delega all’istruzione ed alla formazione) e la professoressa Daniela Baglieri (Energia e Rifiuti). A fare gli onori di casa il rettore, Salvatore Cuzzocrea, accompagnato dai prorettori Giovanni Moschella e Luigi Chiara; nelle vesti di esponente provinciale del nascente "Grande centro" ha quindi preso parte all’incontro anche il segretario regionale di Sicilia Futura, Beppe Picciolo, unitamente all’avvocato Giuseppe Spampinato ed al dottore Massimiliano Branca, rispettivamente capo di gabinetto e capo segreteria dell’assessorato all’Energia e Rifiuti della Regione Siciliana e a Francesco Calanna facente parte dello staff tecnico dell'assessorato all'Istruzione ed alla Formazione. Un incontro all’insegna della massima “praticità” con tanti temi all’ordine del giorno. In particolare il settore della formazione specialistica in ambito sanitario ha fatto la parte del leone con l’assessore Lagalla che ha subito messo sul piatto, per le Università siciliane, una dote di 15 milioni di euro di cui 5 milioni per le scuole di specializzazione, 3,5 mln per dottorati di ricerca e la quasi totalità della restante parte per le borse di studio da ripartire secondo criteri che verranno indicati dagli stessi atenei dell’Isola.

L'operazione

«Operazione importante per la ricerca – ha puntualizzato Lagalla – che permette alla Sicilia di porsi all’avanguardia dando ai nostri atenei la possibilità di inserimento ad oltre 100 ricercatori». Sullo stesso argomento ha quindi posto l’attenzione l’assessore Baglieri che ha chiesto al collega Lagalla un ulteriore sforzo per il sostegno ai “dottorati industriali”.
«Su questo tema - ha fatto presente l’assessore all’energia – ci giochiamo il nostro futuro e quello dei nostri giovani, un argomento caldissimo che ricade a pieno titolo nel campo della green economy ovvero dell’energia pulita alla quale come Regione Siciliana il governo Musumeci sta puntando. La parola chiave – ha ribadito la professoressa Baglieri – è “idrogeno” ed è su questa fonte d’energia che stiamo facendo ogni sforzo possibile e per la quale è necessaria una adeguata formazione professionale, con risorse importanti da spendere per dare manforte al mercato del lavoro. Da metà luglio partiranno in Sicilia le giornate dell’energia ed è a nostro avviso un modo per fare capire alle nuove leve dove puntare gli occhi per migliorare la qualità della vita di tutti noi siciliani».
Un appello raccolto pienamente da Lagalla, mentre sull’importante tema la stessa professoressa Baglieri ha comunicato ufficialmente al Rettore Cuzzocrea del coinvolgimento degli atenei siciliani «per cercare di immaginare corsi, sia a livello di Its che universitari, che vedano appunto le energie rinnovabili al centro della formazione specialistica dei giovani».

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