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A Siracusa Edipo Re si mette a nudo per svelare la natura umana

La regia è di Robert Carsen, alla sua prima nella città siciliana

Ha vinto il testo, in quello che è considerato il dramma per eccellenza che mette a nudo la natura umana. Nuda la parola, nuda la scena, con un impatto dell’enorme scala (firmata da Radu Boruzescu) in realtà potentissimo che spiazza il pubblico accorso al teatro greco di Siracusa. Nudo (integrale) anche di Edipo (Giuseppe Sartori).

Applausi continui per il debutto di Edipo re di Sofocle nella nuova traduzione di Francesco Morosi e la regia di Robert Carsen (alla sua prima a Siracusa). Tutto esaurito nell’antica cavea dove, così come accaduto la sera precedente per Agamennone, i giovani sono protagonisti.

Tra gli spalti tornano attori e registi: il lettone Alvis Hermanis (a questo punto è probabile che una delle tragedie del prossimo anno porterà la sua firma) e poi Antonio Calenda, che stasera riceverà al Teatro Greco, la cittadinanza onoraria dal Comune di Siracusa. Sarà il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, prima dell’inizio della replica di Agamennone di Eschilo, a conferire il riconoscimento al decano delle rappresentazioni classiche perché ha diretto otto spettacoli al Teatro Greco di Siracusa: il primo Aiace nel 1988, e l’ultimo, nel 2021, la commedia Le Nuvole di Aristofane.

Il regista canadese Carsen dà forza al testo di Sofocle anche con gli ottanta attori che rappresentano il popolo. Un dramma incredibile nella sua umanità, dove non ci sono dei. Ma unicamente le persone. Il dramma è commovente. Gli spettatori assistono increduli guardando un altro teatro che fronteggia la cavea.

Agamennone ed Edipo Re si alterneranno fino al 17 giugno quanto debutterà il terzo titolo, Ifigenia in Tauride di Euripide, per la regia di Jacopo Gassmann che si alternerà proprio con Edipo re fino a giorno 8 luglio.

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