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Parco dei Nebrodi, prosegue il "braccio di ferro" sulla gestione del rifugio

Nuova legge sui Parchi Via libera dal Senato

Ennesimo passaggio dell’aspro braccio di ferro tra l’Ente Parco dei Nebrodi e l’Ats “Karasicilia” sulla gestione del “Rifugio del Parco”, la struttura recettiva nel bosco della Miraglia, tra San Fratello e Cesarò ormai chiusa. L’imprenditore palermitano Salvatore Scalisi, che nel 2016 aveva preso in locazione la struttura, ha presentato infatti un’istanza alla presidenza della Regione siciliana, all’assessorato regionale territorio ed ambiente ed al responsabile per la prevenzione della corruzione della Regione, chiedendo la dichiarazione di nullità dell’intera procedura amministrativa di gara con cui nel giugno 2016 gli venne affidata la gestione della struttura, curata dalla figlia Magda Scalisi.

Nella sua istanza, protocollata nelle scorse settimane, Scalisi chiede quindi alle autorità preposte di dichiarare nullo il vincolo contrattuale con l’Ente Parco e l’adozione dei consequenziali adempimenti amministrativi nei confronti dei dipendenti dello stesso ente e di tutti coloro che hanno partecipato all’adozione di quell’atto. Ribadite quindi le accuse di “falsità del certificato energetico prodotto dal Parco ed allegato a contratto di locazione, che – scrive Scalisi – ha falsato completamente i presupposti locativi”. Il comitato esecutivo del Parco dei Nebrodi, presieduto dal commissario straordinario Luca Ferlito , ha disposto l’invio degli incartamenti ai legali già nominati, avvocati Arcifa e Radice di Catania.

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