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Corte Conti: "Situazione del Comune di Catania grave, obbligo dichiarare il dissesto"

«La situazione finanziaria del comune non avrebbe consentito una diversa soluzione, poiché la stessa si è talmente aggravata da non rendere possibile il risanamento» stante che «gli esercizi successivi all’adozione del piano di riequilibrio sono stati caratterizzati da un peggioramento del disavanzo di amministrazione, documentato dai rendiconti approvati. La Corte dei Conti a Sezioni riunite in speciale composizione rigetta il ricorso ed accerta il conseguente obbligo del Comune di Catania a dichiarare il dissesto».

Sono le motivazioni della sentenza d’appello - rese ora pubbliche - con cui lo scorso 7 novembre 2018 La Corte dei Conti ha respinto il ricorso, promosso dal comune di Catania, avverso la deliberazione di dissesto economico finanziario, pronunciato in primo grado nell’adunanza del 4 maggio 2018 dai giudici contabili della sezione regionale di controllo della Sicilia.

Le sezioni unite della Corte dei conti hanno richiamato, confermandole, le ragioni economico-finanziarie del giudizio di primo grado: «La Sezione - scrivono - ha accertato un ulteriore disavanzo, non registrato nei documenti contabili determinato dall’assenza o sottostima, nell’ambito del risultato di amministrazione al 1° gennaio 2015, al 31/12/2015 e al 31/12/2016, di rilevanti fondi obbligatori per legge» ed ha altresì constatato «che negli esercizi 2015 e 2016 il Comune non ha previsto alcun fondo a copertura dei relativi rischi per il proprio bilancio. L’accantonamento pretermesso, stimato dalla Sezione per il 2015 in 4.445.919 euro, peggiora il disavanzo effettivo».

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