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Bollette dell'acqua non pagate a Messina, ecco come dilazionare i debiti con l'Amam

Sede dell'Amam

«L’acqua? Ma perché si paga l’acqua a Messina?». C’è stato un lungo periodo in cui questa frase era sulla bocca e nelle convinzioni di molti. Ed ecco che il monte dei crediti di Amam è arrivato fino alla mostruosa cifra di 75 milioni di euro, solo per quel che riguarda le utenze private. Già, perché non è che gli enti pubblici abbiano dato l’esempio nel far west delle fatture.

Nell’ultima analisi effettuata dall’azienda di viale Giostra è emerso che solo il 60% degli utenti censiti paga regolarmente l’acqua. Ma oltre al restante 40%, c’è anche un esercito di abusivi che non è censito. Basta pensare che gli utenti della Tari solo oltre 110.000 e quelli di Amam 70.000. Ed è difficile immaginare che ci siano 40.000 case o negozi senz’acqua.

Il consiglio d’amministrazione dell’azienda, in attesa di una regolamentazione puntuale sulle dilazioni dei crediti, ha deciso nuovi percorsi che scatteranno da venerdì prossimo. Amam concederà, su richiesta dell'utente, di dilazionare il debito maturato, per 12 mesi sino all'importo di 10.000 euro, per 24 mesi da 10.000 sino a 29.999 euro e per 36 mesi oltre i 30.000.

L'articolo completo nell'edizione odierna di Messina della Gazzetta del Sud.

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