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Trasporto ferroviario sullo Stretto, la Cisl: "Dal 2007 persi 2mila operai e 9 coppie di treni"

Duemila lavoratori in meno e nove coppie di treni a lunga percorrenza cancellati dal 2007 a oggi. Sono impietosi i dati diffusi dalla Cisl e Fit Cisl Messina relativi al sistema di trasporto ferroviario nell’area dello Stretto di Messina. Numeri che testimoniano un disimpegno crescente. A ciò si aggiunge l’ipotesi della chiusura dell’Officina grandi riparazioni.

“Sul fronte dei trasporti – ricorda il segretario generale Tonino Genovese - non occorre andare troppo indietro con la memoria per ricordare quale era l’offerta delle ex Ferrovie dello Stato, ora Trenitalia, in Sicilia. Nel 2007 si contavano quattordici coppie di treni, che collegavano le direttrici Palermo/Siracusa a Roma, Milano, Torino e Venezia. Ed attraversare lo Stretto per raggiungere la dirimpettaia Reggio era esercizio facile a tutte le ore grazie alla presenza di dieci navi, 5 traghetti e 5 zattere, della flotta Fs (ora Rfi)”.

Oggi ci sono ben altri numeri: a solcare lo stretto, Rfi ha lasciato una flotta di due navi, una delle quali in esercizio solo per 16 ore, che servono a trasportare esclusivamente le attuali cinque coppie di treni intercity, quattro delle quali raggiungono Roma e una sola Milano che, peraltro, avendo dovuto abbandonare il tracciato più veloce via Bologna, impiega oltre venti ore: “Stiamo parlando di tempi di percorrenza “ante guerra” – spiega Lillo D’Amico segretario territoriale della Fit Cisl di Messina – e per questo servizio Rfi Navigazione incassa dal contratto con il Ministero dei Trasporti ben 35 milioni di euro all’anno, ai quali dobbiamo aggiungere quasi 20 milioni (attraverso Trenitalia) per le tracce dei treni intercity”.

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