Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Export, Messina sul podio delle province che trainano il successo siciliano

Nel 2018 l’export siciliano ha superato i 10 miliardi di euro, mettendo a segno un +15% rispetto all’anno precedente. E’ quanto rileva Sace Simest (gruppo Cdp) nella nuova Mappa dei Rischi - Settori e mercati opportunità per l’export siciliano, presentata a Catania.

Nel dettaglio, spiega Sace Simest, la crescita è stata trainata da tre settori chiave, che da soli rappresentano il 75% del valore totale delle esportazioni della Sicilia: i raffinati, che, con un +15,3% rispetto al 2017, hanno raggiunto i 6,3 miliardi di euro; la chimica, che ha fatto registrare un +14,4% per un totale di 1,1 miliardi; e alimentari e bevande, arrivati a circa 650 milioni con un +10,9%.

Sul podio per contributo all’export della Regione le province di Siracusa (6,7 miliardi di euro), Catania (oltre 1,5 miliardi di euro) e Messina (oltre 1,1 miliardi), che rappresentano l’87,2% del totale, mentre Palermo ha segnato la crescita più significativa con un +53,9%.

Nel 2018 i primi mercati di destinazione, complessivamente il 18,2% dell’export siciliano, sono stati la Turchia, dove le vendite sono aumentate del +47,3% rispetto al 2017 raggiungendo 689 milioni, gli Stati Uniti, con 679 milioni di euro e una crescita del +36,7%, e la Spagna, 577 milioni e una crescita del +21,5%.

Secondo Sace, per il 2019 i cinque settori principali dell’export siciliano (oltre a raffinati, chimica e alimentari e bevande, prodotti agricoli e apparecchi elettronici) potranno puntare a un’ulteriore diversificazione sul mercato globale, rivolgendosi a geografie anche al di fuori delle destinazioni tradizionali.

Stati Uniti e Spagna rimangono le destinazioni più strategiche per i raffinati, ma buone opportunità, con un profilo di rischio più alto, verranno dall’Algeria; evidenze incoraggianti per la chimica in Messico, Indonesia e Turchia; alimentari e bevande potranno intercettare la crescita della domanda asiatica (Giappone e Cina) e, a fronte di rischi più alti, brasiliana; i prodotti agricoli potranno puntare su Germania e Arabia Saudita e sulla Turchia; buone opportunità per i prodotti elettronici verranno, infine, da Filippine e Malesia e Russia.

Caricamento commenti

Commenta la notizia