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La "cura del ferro" per la Sicilia, sulla linea Messina-Catania-Palermo treni fino a 250 km all’ora

Il sopralluogo di ieri dell’assessore regionale della Sicilia alle Infrastrutture Marco Falcone al cantiere del raddoppio ferroviario Palermo-Catania, sul tratto Bicocca-Catenanuova, ha avuto un obiettivo fondamentale: vigilare sull’avanzamento di lavori vitali per il territorio dell’Isola, che in ambito ferroviario è lontano anni luce dal Centronord.

Certo - riporta la Gazzetta del Sud in edicola -, questo appalto, che si concluderà con l’attivazione del binario lato valle (40 km in tutto), entro il 2021, non promette miracoli: le due principali città siciliane saranno collegate con un risparmio di tempo stimato in (appena) 11 minuti.

Ma c’è tanto altro nella cosiddetta “Cura del ferro”, il piano di investimenti di Rfi, per un totale di 13 miliardi di euro. Ne trarrà beneficio anche il territorio peloritano: ad esempio, i lavori in corso e quelli programmati sull’itinerario Messina-Catania-Palermo (sul piatto 8 miliardi di euro), consentiranno di innalzare la velocità dei convogli fino a 250 km/h e la conclusione per fasi permetterà progressive riduzioni dei tempi di percorrenza.

A opera ultimata, il viaggio tra Messina e Catania sarà coperto in 45 minuti, contro i 70 attuali, e quello fra Catania e Palermo in un’ora e 50 minuti, 60 minuti in meno rispetto alla percorrenza odierna. Sulla linea Messina-Catania, i tratti tra il capoluogo etneo e Fiumefreddo e tra Messina e Giampilieri sono già stati oggetto di raddoppio e velocizzazione.

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