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Coronavirus a Messina, gli aiuti alle famiglie e il cibo razionato ai tempi della guerra

Aiuti alle famiglie, family card, riproposizione della famosa "tessera del pane" risalente al regime fascista... Si discute a Messina sul momento drammatico e sui provvedimenti in corso di attuazione per sostenere le spese quotidiane di migliaia di messinesi rimasti senza reddito e senza lavoro.

Sul tema interviene l'assessore comunale alla Cultura Enzo Caruso, con un excursus storico legato all'attualità:

"'E chi c'è… U Pani c'a tessera?...' Risale alla Prima Guerra Mondiale l’introduzione dello strumento per razionare il pane e poi riadottata nel 1941.  Al contrario oggi, bisogna limitare le volte in cui si va a fare la spesa per evitare gli assembramenti.

Quante volte abbiamo sentito questa frase ogni qual volta abbiamo visto una lunga fila di persone davanti l’ingresso di un locale, un self service durante una festa?

Risale già alla Prima Guerra Mondiale, precisamente alla fine di marzo del 1915, quando una grave crisi granaria indusse le autorità ad ordinare che il pane venisse confezionato in un unico tipo, in forme non inferiori a 500 grammi, con farina abburattata in ragione dell’80%. Compare così sulle mense il 'pane di guerra'.

A partire dal 1916 furono introdotti dal Governo i calmieri per il grano e per lo zucchero; fu ridotta la distribuzione di cibi e bevande nei locali pubblici; limitata la vendita di dolci e di carne.

La Tessera annonaria venne quindi istituita su tutto il territorio nazionale nel novembre del 1917, inizialmente per il pane, la pasta e il riso, e successivamente per tutti i principali beni di consumo.

A partire dal 1° novembre 1917 ogni cittadino aveva diritto a 250 grammi di pane al giorno, 90 di pasta, 40 di riso. Nella primavera del 1918, invece, venne limitato il consumo di carne bovina con distribuzione nei soli giorni di sabato e domenica (in dicembre la razione non supererà i 135 grammi settimanali a persona).

Iniziarono ad essere razionati anche l’olio, i grassi animali, il burro, i formaggi. La quantità di questi generi dipende dalla disponibilità: in maggio quella dell’olio è di 100 grammi. Dal dicembre 1918 fu razionato il latte che spetta solo ai bambini inferiori ai 12 anni e agli anziani di età superiore ai 65 anni.

Durante il Secondo Conflitto Mondiale la tessera annonaria entrò in vigore nel marzo 1941, quando fu regolata la vendita della carne. Poi a dicembre la distribuzione fu prevista esclusivamente nei giorni di sabato e domenica, per le frattaglie invece nei giorni di lunedì, martedì e mercoledì.

Quanto all'olio la razione diventò di 500 grammi mensili ma dato che spesso non c'era, la razione veniva sostituita con strutto o lardo.

Nel maggio 1941 si cominciò a razionare il pane con i bollini della tessera apposita; la razione giornaliera a persona era di 200 grammi

Disciplinatamente, sotto l’occhio vigile dell’autorità militare, la gente si metteva in fila, in attesa del proprio turno, con la Tessera in mano. Al momento della consegna della propria razione, veniva apposto un timbro nell'apposito spazio relativo al giorno corrente.

Non c’erano allora le fotocopiatrici e quindi era impossibile duplicare la Tessera; nessuno poteva fare il furbo e provare a rimettersi in fila per una seconda razione.

Oggi, durante l’emergenza Coronavirus, non c’è razionamento di cibo, ma la necessità di evitare assembramenti davanti ai supermercati.

Limitare quindi le volte in cui si va a fare la spesa, ecco cosa intende il sindaco di Messina quando richiama 'U pani c’a tessera'.

Poiché non è pensabile che la gente vada tutti i giorni a comprare pochi prodotti, si cercherà di limitare, ad esempio, a due giorni settimanali la possibilità di fare una spesa più completa.

La continua ricerca di soluzioni, finalizzate al bene comune e soprattutto alla tutela della salute dei cittadini, è solo imputabile al desiderio di fare del proprio meglio per la città che si amministra. Spegniamo quindi le polemiche inutili e pensiamo a salvare la vita di ciascuno di noi".

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