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In Sicilia 200 mila lavoratori in fila per la cassa integrazione, almeno un mese per gli assegni

La cassintegrazione della discordia. L'opposizione all'Ars tuona contro l'assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone. Le procedure si sono ostruite negli uffici della Regione e migliaia di lavoratori attendono l'assegno della Cig in deroga prevista dalla “Cura Italia”. In realtà è da giorni che si moltiplicano i segnali di ritardi, proprio quando l'assegno rappresenta ossigeno indispensabile per i lavoratori.

Secondo l'assessore Scavone da oggi saranno trasferiti all'Inps i primi decreti per la cassa integrazione in deroga, 1.400 entro venerdì prossimo. Dalla prossima settimana si procederà con un ritmo di 2.500 decreti al giorno. Ieri sono stati ultimati i collegamenti tra la piattaforma della Regione siciliana e quella dell'Istituto di previdenza.

Per i pagamenti, la Regione ha avuto dall'Inps rassicurazioni: dieci giorni, al massimo due settimane anziché 30 giorni. In Sicilia al momento la platea di percettori della Cig in deroga è di 140-145 mila unità, per un totale di 37 mila aziende. La stima è dei percettori è di oltre 200 mila unità.

«Abbiamo fatto un lavoro enorme», dice l'assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone. Ritardi? «Polemiche pretestuose, il pentagramma della politica ha le sue note, in questo caso la mistificazione e la strumentalizzazione», aggiunge l'assessore. «Abbiamo fatto un ottimo lavoro - afferma - abbiamo trovato subito 108 milioni e grazie all'interlocuzione col ministero siamo arrivati a 300 milioni. Si sta lavorando con una procedura semplificata rispetto al sistema Paese. Siamo partiti, unica Regione in Italia, senza problemi, nemmeno di natura informatica».

Ma se si riuscirà a smaltire anche 2500 pratiche al giorno e poi l'Inps pagherà entro due settimane, quanto tempo dovranno ancora attendere i lavoratori per incassare gli assegni? Con 37.000 aziende almeno un mese. «C'è l'accordo con le banche per anticipare l'indennità ai lavoratori», sottolinea Scavone. Nella speranza che non ci siano anche qui resistenze burocratiche.

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