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Stagione turistica dal primo giugno, così la Sicilia gioca il suo "jolly"

L’infezione continua ad arretrare in Sicilia. Anche ieri il bollettino epidemiologico della Regione ha confermato una tendenza che spiana la strada alla ripresa. Il governatore, però, non vuole farsi trascinare dall’onda e resta sulla scia del governo nazionale.

Niente colpi di testa alla Santelli - ricostruisce la Gazzetta del Sud in edicola -, la Sicilia si mantiene nella cornice generale senza rinunciare alla sua specificità. Un passo in avanti sì ma fughe in avanti no. Musumeci vuole salvare la stagione estiva e la Sicilia potrebbe essere tra le poche regioni in grado di accogliere i turisti. È questa la prima linea per il governatore, cercare di strappare qualche deroga per aprire al flusso turistico. Significherebbe dare respiro alla boccheggiante economia siciliana.

Sui tempi il presidente siciliano ha le idee chiare, soprattutto in relazione allo spostamento tra regioni, chiave della ripresa turistica: «Spetta al Governo nazionale decidere. Io sarò chiamato a fornire un parere e proporrò il primo giugno. Guardo innanzitutto alla situazione epidemiologica nazionale e siciliana - continua Musumeci -. E il mio primo pensiero è quello di dire ai siciliani, nell’interesse della loro salute e della loro economia, di non rovinare il risultato che hanno ottenuto nelle scorse settimane».

Intanto le Eolie invocano «presidi sanitari in tutti i porti per raggiungere le isole messinesi: da Napoli a Reggio Calabria, da Messina, Milazzo a Palermo». La richiesta è stata avanzata dai sindaci di Malfa, Clara Rametta e di Lipari, Marco Giorgianni.

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