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Zero prenotazioni, in Sicilia gli alberghi restano vuoti e non riaprono

Per un'Italia che prova a ripartire ce n'è una che ancora fa molta fatica: è quella del turismo, settore devastato dalla crisi provocata dall'emergenza Coronavirus. Un colpo durissimo soprattutto per chi faceva delle strutture ricettive un punto cardine della propria economia.

L’apertura di attività alberghiere ed extralberghiere in Sicilia, dopo l’ordinanza del Governatore Nello Musumeci, si presenta assai complicata. Le strutture più note dell’isola, da Palermo a Taormina, sono ancora chiuse e quelle poche in servizio hanno le stanze desolatamente vuote. «Abbiamo zero clienti e il personale in cassa integrazione in attesa che qualcosa cambi», dice Gisella Catanzaro, direttrice del 'Grand hotel Wagner' di Palermo, uno dei più noti del capoluogo.

«Il turismo degli alberghi non è come riaprire una bottega, si deve ricostruire, ha bisogno dei suoi tempi, purtroppo quello che abbiamo perso è il mondo del 'business' , con lo smart working si lavora da casa quindi non si è costretti a viaggiare». Ma non è questo l’unico problema: «c'è da ricostruire tutto daccapo - spiega la direttrice - manca una comunicazione chiara sulla sicurezza, mancano i trasporti, tutte le prenotazioni sono state cancellate. E in capo a noi ci saranno anche tante responsabilità: pulizie, sanificazioni, percorsi dedicato, stop al buffet. Come facciamo senza nemmeno un cliente?».

Perplessità condivise anche da un’altra top manager, Costanza Giotti, presidente del gruppo 'Luxury private properties', proprietaria dell’Excelsior Palace di Palermo del 'Grand hotel des etrangers' di Siracusa e de 'The Ashbee' di Taormina, tutti alberghi di lusso. «Ci sono troppe incertezze - spiega -, troppi rischi d’impresa. Abbiamo avuto tantissime cancellazioni, la chiusura dei voli internazionali, la riduzione di quelli nazionali e delle navi traghetto. Non ci sono i presupposti minimi per riaprire».

Una situazione drammatica, soprattutto per una regione come la Sicilia che vive di turismo: «Peccato perché a maggio avevamo tantissime prenotazioni. adesso - conclude Giotti - attendiamo questo decreto 'Rilancia Italia' ci è stato promesso il mondo ma non abbiamo avuto ancora nulla». Anche Mario Italo Mennella, direttore del 'Miramare' presidente di Assoalbergatori Taormina, ha deciso per il momento di rimanere chiuso, così come le altre strutture della Perla dello Jonio.

«È ancora troppo presto - dice - dobbiamo attendere ancora. Abbiamo tutti subito uno shock. Vogliamo riaprire in sicurezza, sia dal punto di vista sanitario che economico, chi apre oggi deve mettere in conto il costo di almeno 10-15 dipendenti. Impossibile senza turisti».

Queste le regole che le strutture ricettive siciliane devono seguire per le riaperture:

▪ Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra
nazionalità.
▪ Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
▪ Garantire il rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro in tutte le aree comuni e favorire la
differenziazione dei percorsi all’interno delle strutture, con particolare attenzione alle zone di ingresso e uscita. Si
suggerisce, a tal proposito, di affiggere dei cartelli informativi e/o di delimitare gli spazi (ad esempio, con adesivi
da attaccare sul pavimento, palline, nastri segnapercorso, ecc.).
▪ La postazione dedicata alla reception e alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (es. schermi); in ogni caso,
favorire modalità di pagamento elettroniche e gestione delle prenotazioni online, con sistemi automatizzati di check-in e check-out ove possibile.
▪ L’addetto al servizio di ricevimento deve provvedere, alla fine di ogni turno di lavoro, alla pulizia del piano di lavoro e delle attrezzature utilizzate.
▪ Gli ospiti devono sempre indossare la mascherina, mentre il personale dipendente è tenuto all’utilizzo della
mascherina sempre quando in presenza dei clienti e comunque in ogni circostanza in cui non sia possibile garantire la distanza interpersonale di almeno un metro.
▪ Garantire un’ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per l’igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche in
varie postazioni all’interno della struttura, promuovendone l’utilizzo frequente da parte dei clienti e del personale
dipendente.
▪ Ogni oggetto fornito in uso dalla struttura all’ospite, dovrà essere disinfettato prima e dopo di ogni utilizzo.
▪ L’utilizzo degli ascensori dev’essere tale da consentire il rispetto della distanza interpersonale, pur con la mascherina, prevedendo eventuali deroghe in caso di componenti dello stesso nucleo familiare/gruppo di viaggiatori.
▪ Garantire la frequente pulizia e disinfezione di tutti gli ambienti e locali, con particolare attenzione alle aree comuni e alle superfici toccate con maggiore frequenza (corrimano, interruttori della luce, pulsanti degli ascensori, maniglie di porte e finestre, ecc.).
▪ Per quanto riguarda il microclima, è fondamentale verificare le caratteristiche di aerazione dei locali e degli impianti di ventilazione e la successiva messa in atto in condizioni di mantenimento di adeguati ricambi e qualità
dell’aria indoor. Per un idoneo microclima è necessario:
▪ garantire periodicamente l’aerazione naturale nell’arco della giornata in tutti gli ambienti dotati di aperture verso l’esterno, dove sono presenti postazioni di lavoro, personale interno o utenti esterni (comprese le aule di udienza ed i locali openspace), evitando correnti d’aria o freddo/caldo eccessivo durante il ricambio naturale dell’aria;
▪ aumentare la frequenza della manutenzione / sostituzione dei pacchi filtranti dell’aria in ingresso (eventualmente anche adottando pacchi filtranti più efficienti);
▪ in relazione al punto esterno di espulsione dell’aria, assicurarsi che permangano condizioni impiantistiche tali da non determinare l’insorgere di inconvenienti igienico sanitari nella distanza fra i punti di espulsione ed i punti di aspirazione;
▪ attivare l’ingresso e l’estrazione dell’aria almeno un’ora prima e fino ad una dopo l’accesso da parte del pubblico;
▪ nel caso di locali di servizio privi di finestre quali archivi, spogliatoi, servizi igienici, ecc., ma dotati di ventilatori/estrattori meccanici, questi devono essere mantenuti in funzione almeno per l’intero orario di lavoro;
▪ per quanto riguarda gli ambienti di collegamento fra i vari locali dell’edificio (ad esempio corridoi, zone di transito o attesa), normalmente dotati di minore ventilazione o privi di ventilazione dedicata, andrà posta particolare attenzione al fine di evitare lo stazionamento e l’assembramento di persone, adottando misure organizzative affinché gli stessi ambienti siano impegnati solo per il transito o pause di breve durata;
▪ negli edifici dotati di specifici impianti di ventilazione con apporto di aria esterna, tramite ventilazione meccanica controllata, eliminare totalmente la funzione di ricircolo dell’aria;
▪ Relativamente agli impianti di riscaldamento/raffrescamento che fanno uso di pompe di calore, fancoil, o
termoconvettori, qualora non sia possibile garantire la corretta climatizzazione degli ambienti tenendo fermi gli impianti, pulire in base alle indicazioni fornite dal produttore, ad impianto fermo, i filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati.
▪ le prese e le griglie di ventilazione devono essere pulite con panni puliti in microfibra inumiditi con acqua e sapone, oppure con alcool etilico al 75%;
▪ evitare di utilizzare e spruzzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray direttamente sui filtri per non inalare sostanze inquinanti, durante il funzionamento.

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