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Taormina, il grido degli stagionali del turismo: decine fuori dalla sede della Fisascat Cisl

A decine, gli stagionali, oggi fuori dalla sede della Fisascat Cisl a Taormina per chiedere sostegno o conoscere opportunità occupazionali. Ecco la fotografia di una crisi che, in provincia di Messina, investe circa 15 mila lavoratori del turismo, commercio e dei servizi dopo l’emergenza Coronavirus. Solo in pochi avranno la possibilità di lavorare a luglio, agosto e settembre.

«Il Governo, il Ministro del Lavoro e la Regione Sicilia non stanno considerando che circa il 70% degli lavoratori rimarranno a casa quest’estate, hanno già finito di percepire la Naspi a dicembre o a gennaio e oggi non sanno come andare avanti», sottolineano il segretario generale della Fisascat Cisl Messina, Salvatore D’Agostino e il segretario generale aggiunto della Fisascat Cisl Sicilia, Pancrazio Di Leo.

Molte aziende, infatti, stanno assumendo lavoratori stagionali con contratti di un appena mese, nella speranza di avere qualche proroga. Il sindacato ritiene vergognosa «l’assenza da parte degli organi di controllo per chi non rispetta e non rispetterà la legislazione ed i contratti nazionale vigenti sulla contrattazione a tempo determinato e stagionale».

Ma ad aggravare la crisi del turismo anche l’assenza di liquidità per i lavoratori. Non tutti, infatti, hanno percepito il bonus di 1000 euro per il mese di maggio previsto dal Decreto Rilancio.
«I problemi degli stagionali non si risolvono così – sostiene la Fisascat Cisl – che ribadisce la richiesta di reintroduzione della Aspi o la modifica urgente dell’attuale disciplina normativa, con l’introduzione di norme a tutela dei lavoratori per tutto il periodo della fase di emergenza. Servono strumenti e atti normativi idonei a consentire ai lavoratori di superare la crisi e di non perdere il proprio posto di lavoro».

La Fisascat Cisl di Messina si rivolge direttamente al ministro Nunzia Catalfo, al presidente della Regione Nello Musumeci e all’assessore regionale al lavoro Antonio Scavone per estendere il diritto di precedenza alla riassunzione maturato per la stagione in corso anche per l’anno 2021, integrando urgentemente con proprie normative le disposizione di legge adesso vigenti.
«È opportuno – aggiungono D’Agostino e Di Leo - dare, oggi, un po’ di tranquillità e serenità a migliaia di lavoratori e lavoratrici che non verranno riassunti per l’anno in corso e che, con le norme attuali, rischiano di perdere il diritto di riassunzione e l’avviamento al lavoro anche per l’anno successivo».

Altro aspetto che preoccupa, infine, è quello che i lavoratori si troveranno scoperti per due anni di contributi e, quindi, anche penalizzati per la copertura contributiva ai fini pensionistici.
«L’impegno per gli stagionali è una battaglia che come Fisascat Cisl stiamo portando avanti da tanti anni mettendoci il cuore e la faccia – concludo i rappresentanti della Fisascat Cisl - da quando nessuno si occupava di questa emergenza o peggio la sottovalutava. Oggi questa emergenza purtroppo rischia di arrivare adesso al punto di non ritorno e adesso più che mai occorre fronte comune per far valere i diritti dei lavoratori».

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