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Finanziaria impugnata in Sicilia, a rischio migliaia di lavoratori Asu

I deputati regionali del M5S commentano l’impugnativa della Finanziaria regionale da parte dello Stato: «A repentaglio la sorte di migliaia di lavoratori, in attesa di certezze da ben 25 anni»

«Una vera e propria doccia fredda, l'ennesima, che questa volta mette a rischio la stabilizzazione di circa 4500 precari Asu, in attesa di certezze da ben 25 anni». Così i deputati regionali del M5S Valentina Zafarana e Antonio De Luca commentano la decisione del Governo nazionale di impugnare dieci articoli della Finanziaria regionale approvata dall’Ars lo scorso Aprile. «Hanno un bel dire Musumeci e Armao - spiegano Zafarana e De Luca - che le norme impugnate erano “per il 90% di natura parlamentare”, in modo da lavarsene le mani. Quelle disposizioni, le stesse di cui Musumeci si è fatto gran vanto, servono anche ad assicurare il futuro di migliaia di soggetti che da anni prestano il proprio prezioso lavoro all’interno degli enti locali, e non consentiremo al governo regionale di disinteressarsene lasciando nel panico i lavoratori e le loro famiglie” «Ciò non bastasse - aggiungono - la “scure” del Consiglio dei Ministri sulla Finanziaria ha conseguenze dirette, fra le tante, anche sullo stanziamento per i progetti a favore degli studenti disabili e su tre interventi in ambito sanitario, dalla fornitura di cannabis terapeutica alle terapie per l’endometriosi. Musumeci e Armao devono occuparsene, volenti o nolenti».

«Già in queste ore – proseguono Zafarana e De Luca - con il capogruppo Giovanni di Caro abbiamo chiamato in audizione il presidente Musumeci per non lasciare cadere nel dimenticatorio il tema gravissimo dell'impugnativa dell'art. 36 sulla stabilizzazione dei lavoratori ASU e per intraprendere prima possibile qualsiasi azione per salvare la norma.» «Leggere poi che l’Assessore Armao ringrazia la ministra Gelmini è un ulteriore schiaffo: viene da pensare che il ringraziamento sia dovuto all’aver salvato tutti gli articoli “governativi” contestati dal ragioniere generale, cassando solo quelli parlamentari; ancora una volta, a quanto pare, gli interessi del Governo Musumeci non coincidono con quelli dei siciliani. Ma noi non ci arrenderemo, e non consentiremo che il governo Musumeci lasci cadere nell’oblio una questione così importante per migliaia di siciliani», concludono.

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