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E ora il Sud si sente penalizzato dal Pnrr. E dalla Sicilia...

Per mesi ha regnato il silenzio sull’evidente sperequazione tra le risorse dovute alle regioni meridionali e quelle effettivamente stanziate. Tuona Musumeci

Il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci

Succedono cose strane in questo Paese. Per mesi si sono denunciate (e la Gazzetta lo ha fatto, “voce clamante nel deserto”) sperequazioni tra le risorse che l’Europa voleva fossero assegnate al Sud e quelle effettivamente stanziate nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ora, per effetto della protesta della Rete composta da 500 sindaci meridionali, ci si accorge che «mancano 7 miliardi di euro di fondi del Pnrr destinati alla regioni del Sud». I primi cittadini e i presidenti delle Regioni meridionali hanno scoperto che, «per la scarsa capacità di progettazione tramite cofinanziamenti delle loro Amministrazioni, arriveranno 82 miliardi di euro anziché 89, come si attendevano in base alle indicazioni per cui il 40% delle risorse per l'Italia doveva andare a colmare il gap Nord-Sud.

La posizione del governo siciliano

il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci è molto critico nei confronti del Governo, anche perché infuriato dopo la vicenda dei fondi destinati all’agricoltura, 422 milioni che la Sicilia, almeno per il momento, si è vista sottrarre. «Non siamo mai stati convocati dal Governo – afferma il governatore siciliano – e solo dopo avere letto dai giornali l’elenco delle opere qualche ministro ha scritto “se avete progetti mandateli...”.

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