Lunedì 29 Aprile 2024

In Sicilia cresce il PIL, Ragusa traina la ripresa con l'export al +71,6%

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In crescita il Pil della Sicilia. Nel 2022 dovrebbe aumentare del 3,5% rispetto al 2021, portando il prodotto interno lordo dell’Isola ai livelli pre-pandemia con una variazione del 2019-2021 del +0,5%. Importante traino del PIL è l'export che vede, ad esempio, il territorio di Ragusa a +71,6%. È quanto emerge dall’ultimo studio dell’Osservatorio economico regionale di Confartigianato Imprese Sicilia. Una fotografia che evidenzia anche dati preoccupanti sul fronte del turismo, che segna un -43,9%. Soffermando l’attenzione sull'export di MPI si evince che per la nostra regione l’ammontare delle vendite oltre confine di prodotti legno, arredo, metalli, alimentari e altra manifattura, realizzati nei settori a maggior presenza di micro piccole realtà produttive, ha superato quello pre-pandemia (I-III trimestre 2019) del +10,9%, grazie al recupero delle esportazioni di prodotti tessili (+61,7%) e alimentari (+21,1%). Resta invece ancora preceduto da segno meno l’export dei prodotti moda made in Sicilia (-17,7%). A livello provinciale l’export di MPI nel periodo I-III trimestre 2021 recupera e supera i livelli pre-crisi (I-III trimestre 2019) a: Ragusa (+71,6%), Agrigento (+26,7%), Palermo (+13,7%) e Trapani (+12,6%).

In ritardo il turismo

Dati negativi riguardano il turismo che, ancora nei primi 9 mesi del 2021, non recupera i livelli dei primi nove mesi del 2019. Nella nostra regione, anche a causa del crollo accentuato della presenza di turisti stranieri, la dinamica registrata è ampiamente negativa e pari al -43,9%. La dinamica delle entrate previste nel periodo gennaio-marzo 2022 dalle imprese con dipendenti del manifatturiero esteso e dei servizi risulta rispetto a quelle preventivate nello stesso periodo pre pandemia risulta positiva (+5,1%). In particolare, tale risultato è determinato dalle maggiori entrate previste dalle imprese delle Costruzioni (+25,4%) e dei servizi (+2,9%) poiché al contrario il comparto manifatturiero segna una -3,3%. Persiste il problema della difficoltà di reperimento che viene riscontrata a gennaio 2022 dal 32,2% delle imprese, quota superiore di 6,2 punti rispetto a quella di gennaio 2020 (26,0%).  

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