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Conclusa la vendemmia in Sicilia, si ipotizza un'ottima annata per il vino

La vendemmia più lunga d’Italia - cento giorni di raccolta - è giunta al termine in Sicilia.
Iniziata nella parte occidentale dell’Isola, tra la fine di luglio e la prima decade di agosto, si è conclusa a fine ottobre nei vigneti dell’Etna. Le premesse per ricordare in Sicilia l'annata 2022 come un’"annata eccellente» ci sono tutte: uve sane dal punto di vista fitosanitario e in perfetto equilibrio acido-zuccherino, ottime sensazioni organolettiche, grande qualità, con bianchi freschi ed equilibrati e rossi che lasciano presagire strutture e complessità importanti. La congiuntura climatica si è rivelata favorevole per l’intero ciclo vegetativo e determinante per la qualità delle uve: un autunno piovoso seguito da un inverno con minori precipitazioni e una fredda primavera. Le alte temperature e la siccità dell’estate siciliana hanno inibito la diffusione delle malattie della vite e inciso, solo in alcuni areali, sul calo della produzione per circa il 5-10%.
«Parlare di vendemmia in Sicilia è come parlare dei massimi sistemi essendo la regione molto vasta, con condizioni climatiche diverse e varietà molto diverse - commenta l’enologo Emiliano Falsini. Nella zona meridionale di Noto e Vittoria ci sono ottimi riscontri sul Frappato e Grillo mentre il favorevole andamento climatico nella zona di Caltanissetta, con vini a base Grillo e Nero D’Avola, ci regalerà vini molto buoni per complessità, struttura e freschezza. A Lipari, ci aspettiamo grandi risultati soprattutto dal Nero D’Avola e dalle varietà bianche. Sull'Etna sarà un’ottima annata, perché le uve sono molto sane e in perfetto equilibrio».

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