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Cari lettori, un’altra scommessa senza paura

Sì, il “pieno” che lascia spazio al “vuoto”. S’assottigliano i neri e si spalancano pozzi di bianco, voragini da vertigine: i caratteri tipografici privilegiano le “grazie” in danno dei “bastoni”, in nome d’una volatilità che meglio s’attaglia ai tempi, in nome della leggerezza, innanzi a un mondo che invece d’aggiungere preferisce sottrarre e “smarrirsi” – s’apre, in ogni chiaro precipizio, uno spazio di libertà, di congettura, è forse un dono al lettore e a noi stessi, ci scopriamo tutti insieme più conformi a questi tempi gassosi e indulgenti, in cui ogni cosa può prendere sembianza lecita, anche la contraddizione più inaudita –. Eppure “Gazzetta” resterà concreta, fedele al suo patto di verità coi lettori: nulla di gassoso, ma – al contrario, ogni giorno – solide evidenze. L’operazione cosmetica non modificherà la “narrazione” (che resterà uguale), appartiene semplicemente al normale ciclo e riciclo degli “involucri” della Storia; la veste è di questo tempo ma il buon giornalismo è di nessun tempo. Cos’altro è, l’attualità?

Se il tempo, cari lettori, è consapevolezza, l’attualità è fuori d’ogni tempo: è l’onere, il limite e la forza muta della cronaca. Si cambia l’abito perché periodicamente lo impongono le “mode”: però il corpo, sempre, resta antico. E, in cima, rimarranno la conoscenza e il racconto dei fatti, lontano dalle urla che vengono dai troppi carrozzoni social (asocial, in realtà).

E il Giornale di Sicilia? Farà – gemello diverso – l’esatto “opposto”, però soltanto in apparenza. Continuerà con i “bastoni”, ma saranno giocati in spazi ampi, di gran respiro: ci piace pensare che entrambi i giornali dovranno provare a dischiudere orizzonti. Di comprensione, di interpretazione. Questa è la scommessa della Ses (Società editrice Sud), che è l’anima delle due testate: in abiti differenti garantire, calibrandosi sui territori di riferimento, alta qualità d’informazione. Online, ma “anche” sulla cara, vecchia, insostituibile carta.

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