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Commissione all'Ars, il potere del letargo

Il presidente della commissione, Gianfranco Micciché

Va subito in letargo ed esce dalla tana solo se disturbata da uno scocciatore. Magari da un deputato meno indolente o da un cittadino munito di senso civico.

Ma senza il "molestatore" la commissione "Verifica poteri" dell'Ars può sonnecchiare nel suo beato immobilismo, pur dovendo dirimere questioni spinose come le incompatibilità dei deputati, bravi nell'arte dell'ubiquità.

È il caso di Cateno De Luca, sindaco "elastico" sull'asse Messina-Palermo. Fino a quando nessuno solleverà formalmente il problema della doppia identità (sindaco e deputato) de Luca - che per ora ha rinunciato all'indennità di sindaco - potrà continuare ad avere le chiavi di due palazzi.

Dalla "ruggente" opposizione è affiorato solo un grido nel deserto del deputato De Domenico, lo stesso che però è sulla graticola di due ricorsi che puntano a conclamare la sua ineleggibilità all'Ars.

Così la commissione "Verifica poteri", specchio di tutte le forze politiche, non ha motivo per uscire dal letargo. D'altronde il silenzio concilia il sonno.

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