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Il "Salva Messina" lacrime e sangue, la manovra per evitare il dissesto tra privatizzazioni e tagli

Illustrato ieri al Consiglio comunale il documento da cui il sindaco Cateno De Luca intende partire per evitare il dissesto del Comune.

In estrema sintesi il “Salva Messina”, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola oggi, è suddiviso in tre macro-azioni che prevedono una serie di decisioni e provvedimenti che il Consiglio sarà chiamato a vagliare, modificare, implementare e assumere.

In prima battuta bisognerà verificare se ci sono le condizioni per accedere al Piano di Riequilibrio con la seguente asseverazione da parte degli organi competenti, poi bisognerà rimodulare il Piano in modo da estenderlo ad un arco temporale di 20 anni, infine, emettere una serie di “pezze d’appoggio” per rendere sostenibile e credibile lo stesso Piano. Ovviamente tagliando spese e realizzando economie.

Insomma quella manovra “lacrime e sangue” (frase utilizzata anche da De Luca durante la seduta) di cui nel 2013 parlò già l’ex commissario Luigi Croce su cui spera, dopo cinque anni di limbo, arrivi l’ok da Ministero e Corte dei Conti.

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