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Salva-Messina, il M5S boccia De Luca: macelleria sociale

Per i Cinquestelle non è un “Salva Messina” ma un “Ammazza Messina”. Così il capogruppo M5S Andrea Argento, in una conferenza stampa che anticipa la seduta di consiglio comunale, annuncia il no dei pentastellati alla manovra proposta da De Luca.

“Non possiamo accettare la macelleria sociale e la privatizzazione dei servizi essenziali - spiega Argento -. Messina è già oggi in una condizione di disagio sociale. Si sono scambiati i ruoli di vittime e carnefici. I lavoratori sono le vittime, i carnefici i rappresentanti delle istituzioni, che si sono fottuti i soldi di queste persone. Messina è in una condizione in cui deve dichiarare il dissesto, così che quella politica infame si prenda la responsabilità di questa situazione”.

Duro Gaetano Sciacca, candidato sindaco M5S alle ultime elezioni: “Al sindaco dico una sola parola: vergogna. Da lui un pacchetto di proposte irricevibili”. Per Cristina Cannistrà “Casa Serena dovrebbe essere un polo dei servizi sociali”.

Alla conferenza, oltre ai consiglieri Serena Giannetto (“non è una scelta politica ma una presa d’atto”), Paolo Mangano (“il piano di riequilibrio è un atto di egoismo per la città”) e Francesco Cipolla (“se è stato criminale non dichiarare il dissesto prima, perché non lo fa adesso?”), hanno partecipato anche i parlamentari regionali e nazionali del Movimento 5 Stelle.

Così la capogruppo all’Ars Valentina Zafarana: “Questa è una posizione tenuta già cinque anni fa, non è un approccio aprioristico. E ancora oggi un sindaco ha la necessità di portare in aula un atto a tratti psichedelico. Si parla di esuberi, di tagli a servizi essenziali”.

Anche per la Zafarana il dissesto nei fatti si fa preferire al riequilibrio: “Cristallizzando la situazione si può iniziare a capire di chi sono debiti e crediti”. Per Francesco D’Uva, capogruppo alla Camera, “la nostra presenza qui significa che noi ci muoviamo in una direzione unica. A Messina serve una vera operazione verità”.

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