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Messina, via la "Salva colline": l'amministrazione De Luca ha altre priorità

La delibera "Salva colline" punta a sostare le cubature previste in altre zone non a rischio dissesto

A maggio era arrivato l’ultimo appello di Renato Accorinti al consiglio comunale che, di lì a poco, sarebbe stato sciolto per il ritorno alle urne. Forse aveva intuito che si era nella fase “ora o mai più”. L’ex sindaco aveva chiesto che si votasse, a più di un anno dalla trasmissione all’Aula, la Variante al Prg, la cosiddetta “Salva colline”. Ma alla fine ha vinto il “mai più”. Il vecchio consiglio comunale non ne ha voluto sapere durante il proprio mandato.

E l’amministrazione De Luca ha messo subito in chiaro le cose: la “Salva colline” non s’ha da fare.

Un concetto che adesso è ufficiale, con la nota che il 3 gennaio il vicesindaco e assessore all’urbanistica, Salvatore Mondello, ha trasmesso al dirigente del dipartimento Politiche del territorio Antonio Cardia. La “Salva colline” «non è rispondente all’indirizzo politico-amministrativo di questa Amministrazione».

La Variante non si adotterà più. E Mondello spiega anche perché. Dopo aver premesso che l’obiettivo di fondo, «la salvaguardia e la messa in sicurezza delle aree libere collinari», è un obiettivo anche di questa Amministrazione, Mondello aggiunge che «l’idea di un consumo di suolo zero, deve essere indissolubilmente legata alla volontà di creare le condizioni perché l’imprenditoria del settore orientasse i propri sforzi e le risorse disponibili verso la riqualificazione delle aree degradate sia periferiche che centrali».

Da qui una delle linee cardine delle politiche urbanistiche di De Luca e company: mettere al centro della pianificazione le aree che saranno liberate dal risanamento.

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