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Ponte sullo Stretto, Siri a Messina: "Favorevole, ma non decido io"

Il sottosegretario leghista Armando Siri

«Non è una cattedrale nel deserto il Ponte. Non sono qui per fare slogan, il Ponte è utile al Paese perché si inserisce all’interno di una piattaforma logistica internazionale che deve saper porre l’Italia al centro del Mediterraneo. Se dovessi decidere io sarebbe facile realizzarlo, ma in Parlamento siamo mille. E’ una cosa complicatissima, il problema è la filiera decisionale, non le risorse economiche. Io parlerò con i colleghi per spiegare il valore dell’iniziativa, ma non posso fare di più, devo essere onesto».

Lo ha detto, confermando il cambio di rotta della Lega sul Ponte sullo Stretto, il sottosegretario ai Trasporti Armando Siri ospite a Messina dell’incontro su “La Sicilia e l’Italia: un progetto di coesione e condivisione”.

La crescita dell’Italia attraverso il Sud e, soprattutto, attraverso il Ponte sullo Stretto è stato il tema dell’iniziativa organizzata dal comitato “Rete civica per le infrastrutture del Mezzogiorno” a cui hanno preso parte anche il capogruppo del M5S alla Camera Francesco D'Uva e diversi parlamentari nazionali e regionali messinesi, il vice presidente della Regione e assessore al Bilancio Gaetano Armao e l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone.

A esordire è stato il presidente della Rete Fernando Rizzo “Il Mezzogiorno – ha spiegato – è stato cancellato dall’alta velocità con la cancellazione del corridoio Berlino-Palermo. L’intera Europa, ma anche l’America devono fare i conti con l’espansione commerciale della Cina”. Un duro attacco da parte di Rizzo è stato lanciato all’indirizzo dell’ex ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio, colpevole di aver inferto “dei colpi mortali al sistema di trasporti e alla portualità del Sud Italia. Messina, avrebbe potuto essere, al posto di Rotterdam, il porto d’arrivo per le merci provenienti dal canale di Suez – ha continuato Rizzo – tutte le grandi opere vengono realizzate nel Nord Italia”.

“Non elemosina, ma sviluppo” hanno evidenziato quasi tutti i relatori che hanno snocciolato numeri e dati a supporto della tesi “Sì Ponte”. Tonino Genovese, segretario provinciale della Cisl, ha chiesto di cogliere l’opportunità delle elezioni europee, prevedendo una consultazione referendaria in Sicilia e Calabria che permetta ai cittadini di esprimersi sulla realizzazione dell’infrastruttura.

Ad intervenire è stato anche il capogruppo dei 5 Stelle alla Camera Francesco D’Uva «Sono favorevole ad alcune battaglie molto care alla Rete civica, ma su altre sono contrario. Non il caso di Rete Civica che sostiene da sempre e sempre il progetto del Ponte, ma mi da fastidio chi si sveglia alle elezioni e promette la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Noi – ha concluso D’Uva – non prometteremo nulla».

Emerge anche sul Ponte, dunque, la netta distanza di orizzonti e obiettivi politici tra le due anime del Governo giallo-verde.

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