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Cartelle pazze Imu, l’appello dei Consumatori al Comune di Messina

La sede del dipartimento Tributi di Messina

La media è di 200-250 cittadini al giorno che “assediano” l’Ufficio Tributi di viale San Martino, per chiedere chiarimenti e contestare i clamorosi errori contenuti nelle “cartelle pazze” relative all’Imu 2013. Disagi che qualcuno considera inevitabili, perché l’interesse generale è superiore a ogni altra considerazione, ed è legittimo che il Comune cerchi di attivare tutti gli strumenti possibili per stanare gli evasori.

Ma, in realtà, si sarebbe potuto agire ben diversamente, se Palazzo Zanca avesse avuto una Banca dati unica in grado di “scattare” la fotografia reale della situazione relativa a ogni contribuente messinese.

E invece, come scrive la Gazzetta del Sud in edicola, i dati sono vecchi, non aggiornati, confusi e il risultato è sotto gli occhi di tutti: migliaia di cittadini costretti a rimediare agli errori commessi non da loro, ma dall’ente locale.

Situazione paradossale che ha indotto le Associazioni dei consumatori a intervenire e a lanciare un appello all’Amministrazione comunale. Se non proprio la revoca delle notifiche in autotutela (provvedimento che, in realtà, potrebbe anche starci, alla luce del precedente del Comune di Barcellona avvenuto nel 2016), viene chiesta una proroga oltre il termine dei sessanta giorni.

 

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