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Palagiustizia, a Messina spunta una nuova possibilità. Ma è scontro politico
 

Una storia infinita. Lunga 35 anni, come ha ben ricordato il sindaco Cateno De Luca, nel corso del suo intervento in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario a Palazzo Piacentini. Ma il rischio è che il percorso del secondo Palazzo di giustizia, anziché arrivare a conclusione, si prolunghi ancora per chissà quanti anni.

Perché, giusta o sbagliata che sia, la posizione di ogni Amministrazione comunale che subentra è diversa da quelle precedenti e le carte vengono continuamente cambiate, le procedure avviate in precedenza non contano più, così come non si contano più i siti prescelti, indicati anche in spregio alle più elementari considerazioni viarie e urbanistiche.

E l’ultima idea, in ordine di tempo, espressa ufficialmente dal sindaco De Luca, tra tutte, è quella che avrebbe le più pesanti conseguenze sulla città: come riporta la Gazzetta del Sud in edicola, si toglierebbe l’unico vero parcheggio del centro, a supporto del Viale e delle strade parallele e perpendicolari (l’area di via La Farina), sostituendolo con una nuova grande cittadella giudiziaria, con tutti i gravi problemi annessi e connessi.

Si inizia, dunque, l’ennesimo iter che dovrà, comunque, essere sottoposto a un confronto con la città, per valutarne rigorosamente “pro” e “contro”. E a Messina le discussioni, si sa, durano poi decenni. E proprio su questo tema arrivano il duro affondo del movimento MessinAccomuna.

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