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Sicilia, stop all’aumento dell'addizionale regionale Irpef inserito nella manovra della Regione

L'Assemblea Regionale Siciliana

Stop all’aumento dell’addizionale regionale Irpef inserito nella manovra in discussione all’Assemblea Regionale Siciliana. Era previsto un incremento in maniera progressiva a seconda degli scaglioni reddituali fino allo 0,50 per cento di maggiorazione rispetto alle attuali addizionali. La previsione è stata bloccata da un emendamento del M5s, primo firmatario Nuccio Di Paola, che ha comportato la soppressione dell’articolo 36 della Finanziaria. «In un momento difficile come questo per i siciliani - afferma Di Paola - evitare di aumentare la pressione fiscale è non solo importante, ma anche doveroso. Non possono essere sempre i siciliani a scontare le colpe di governi incapaci e inconcludenti».

Inoltre, è stato bocciato con 39 voti contrari l’emendamento della giunta Musumeci che limitava la rappresentatività degli studenti all’interno del Consigli di amministrazione dell’Ersu. La norma, votata a scrutinio segreto, era stata difesa dall’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla, secondo cui i Cda degli Ersu dovrebbero essere composti da due studenti, due rappresentanti dell’università e un rappresentante del governo regionale che è anche presidente dell’ente. L’emendamento non è piaciuto al Pd e al M5s.

«Adesso, grazie alla proposta inserita in Finanziaria, l’associazionismo universitario tornerà protagonista di maggioranza all’interno dell’Ente regionale per il Diritto allo Studio, nato per difendere i diritti degli studenti, che per troppi anni ha vissuto gestioni commissariali», affermano in una nota congiunta i deputati del Partito Democratico Luca Sammartino, Giovanni Cafeo e Michele Catanzaro. Intanto l’Ars prosegue nell’accantonare norme del disegno di legge di stabilità. Vengono messi da parte gli articoli 40, 41, 42, apporvato l’articolo 43 che conferma la rappresentanza di tre studenti nel Cda dell’Ersu, senza dunque l’emendamento del governo. Ok anche all’articolo 35 che che prevede lo sbocco del fondo per il trattamento del salario accessorio dei dipendenti dal 2019.

Oggi, pur con diverse norme accantonate e dunque da rivedere prima del voto finale, i lavori dell’Assemblea sono andati avanti. Approvata stamane una decina di norme, tra cui l’articolo 33 che riguarda l’utilizzo del demanio marittimo e le agevolazioni all’insediamento delle strutture dedicate alla nautica da diporto, l’articolo 18 che introduce un patentino per la conduzione di impianti termici civili, l’articolo 16 sulla continuità del servizio antincendio boschivo regionale, l’articolo 19 che accorcia la durata del vincolo per le Ipab di destinare i propri edifici all’attività assistenziale.
Bloccato invece l’articolo 17 sulla stabilizzazione dei lavoratori precari nelle Camere di commercio, dopo una breve discussione in aula è stato dichiarato inammissibile, viene dunque cancellato dal testo della Finanziaria. Messi da parte per il momento anche l’articolo 23 sulla deroga al limite degli stipendi dei dipendenti degli Iacp, l’articolo 24 sul Sistema sanitario, l’articolo 22 sul trattamento economico dei dipendenti del Cas, l’articolo 26 sugli immobili dei Consorzi Asi.

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