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Ex Province in Sicilia, elezioni rinviate. De Luca: previsto nel Patto della Madonnina

L'Assemblea Regionale Siciliana

Rinviate di un anno, al prossimo aprile, le elezioni di secondo livello degli organismi delle «ex Province». Protesta il Pd. «Dopo una campagna elettorale per le Europee passata a promettere a sindaci e consiglieri un ruolo negli organismi di Liberi Consorzi e Città Metropolitane, ecco che il centrodestra getta la maschera ed al primo voto invia le elezioni di un anno», dicono il capogruppo Giuseppe Lupo e il parlamentare regionale del Pd Antonello Cracolici, componenti della commissione Affari Istituzionali. La norma è stata approvata con un emendamento presentato direttamente in Aula e agganciato al ddl sulla Pesca, senza il preventivo esame della Commissione.

L’emendamento elettorale approvato in Aula era agganciato al ddl su 'Marina Resort'. E sarebbe avvenuto, è l’accusa dei deputati del Pd Aula «in assenza del preventivo esame della Commissione». Una norma legata, dunque, a una legge di tutt'altra materia, che punta piuttosto ad allargare lo spettro dell’offerta turistica in Sicilia, attraendo il turismo da diporto con conseguenti ricadute positive dal punto di vista occupazionale ed economico per la regione. Insieme allo sblocco dei fondi per investire sui porti turistici, compresi quelli delle isole minori, l’intervento legislativo «garantirà alla Sicilia e ai siciliani una concreta prospettiva di crescita grazie al turismo da diporto», afferma Giusy Savarino, deputata regionale di Diventerà Bellissima, commentando l’approvazione del ddl che conteneva l’emendamento contestato.

«Una delle clausole del discusso 'Patto della Madonnina', così come tra le richieste della marcia dei sindaci del 15 maggio era il rinvio delle elezioni per le Città Metropolitane. Ringrazio il Parlamento siciliano per aver accolto la proposta formulata dal Gruppo Misto, dall’Udc, da Fratelli d’Italia, dai Popolari e Autonomisti e da Sicilia Futura». Lo dice il sindaco metropolitano di Messina, Cateno De Luca, dopo l’approvazione dell’emendamento che prevede lo spostamento a non oltre il 30 maggio 2020 delle elezioni di secondi livello delle ex province. «Non aveva senso - aggiunge - celebrare queste elezioni il 30 giugno, non essendo ancora stata risolta la Finanziaria. Ora pensiamo a risolvere la situazione economica, destinando alle ex Province siciliane 350 milioni di euro da prelevare dagli Fsc, così da coprire il disavanzo al 31 dicembre 2018 e garantirne la gestione corrente per gli anni 2019/2021. Solo in tale modo sarà possibile garantire tutti gli investimenti per la messa in sicurezza delle scuole secondarie, delle strade e dei viadotti».

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