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Ars, taglio alle pensioni d'oro per gli ex burocrati: assegni ridotti fino al 40%

L'Assemblea Regionale Siciliana

Scatta il taglio delle pensioni d’oro per gli ex burocrati dell’Assemblea regionale siciliana. Colpi di scure anche del 40% per i trattamenti economici che superano i 500 mila euro l’anno. Stimato un risparmio di 4,3 milioni ogni anno.

«Il Consiglio di presidenza dell’Ars, con voto unanime, ha deciso di recepire la legge
nazionale che, per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni e le aziende private, prevede dal primo gennaio 2019 e per la durata di 5 anni, la riduzione dei trattamenti pensionistici diretti superiori ai 100 mila euro lordi l’anno».

Così il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, al termine del Consiglio di presidenza. Gli importi sono ridotti in base alle seguenti aliquote percentuali: -15% per le pensioni da 100 a 130 mila euro; -25% per quelle da 130 a 200 mila euro; -30% per le pensioni da 200 a 350 mila euro; -35% per quelle da 350 a 500 mila euro; -40% per le pensioni superiori a 500 mila euro.

Il taglio verrà fatto a prescindere dal sistema di calcolo adottato per la liquidazione delle stesse pensioni. La riduzione delle pensioni non riguarderà gli ex dipendenti «dispensati dal servizio per motivi di salute». I risparmi della spesa pensionistica, derivanti dall’applicazione della norma, saranno accantonati in un apposito fondo istituito nel bilancio dell’Ars.

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