Lunedì 29 Aprile 2024

Musumeci attacca il governo: non guarda al Sud, serve subito un piano

"Il divario tra Nord e Sud continua a crescere e in Sicilia assume dati allarmanti come confermato dai risultati diffusi dalla Svimez. È mancata la ricetta giusta per consentire al Mezzogiorno d'Italia di darsi una dimensione in un contesto nazionale e internazionale. Se la gente continua a emigrare, se negli ultimi 10 anni il processo recessivo non si è arrestato nonostante l'investimento di miliardi di risorse comunitarie è chiaro che bisogna interrogarsi. Cos'è che non funziona?". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, intervenendo stamane alla trasmissione Omnibus di La7, in cui si è parlato di Sud e autonomia. "Non funziona - ha detto Musumeci - la spesa a pioggia. Non funziona la polverizzazione degli investimenti. Non funziona intervenire su opere che non determinano una crescita e un polo di sviluppo. Mi arrabbio quando vedo centinaia di navi mercantili venire dal canale di Suez e invece di approdare sulle coste siciliane vanno verso Gibilterra per raggiungere Rotterdam. Perché se l'Isola avesse avuto un porto-hub, se qualcuno dieci, venti anni fa ci avesse pensato, quelle navi non saluterebbero da lontano le coste della Sicilia, ma ci si fermerebbero, scaricherebbero le merci che verrebbero lavorate e poi dirottate dall'Adriatico o dal Tirreno verso il Nord". "Il Mezzogiorno è assente dal progetto e dall'agenda di questo Governo come lo è stato dal quelli dei precedenti. Non basta avere risorse finanziarie o comunitarie, serve un progetto che determini il raggiungimento di obiettivi. Quale ruolo deve avere la Sicilia e il Mezzogiorno nel contesto internazionale?", ha aggiunto Musumeci. "Come ci porremo tra dieci o cinque anni di fronte all'Africa rimane ancora un grande punto interrogativo. L'Africa che cerca l'Europa a Londra, a Parigi, a Berlino, non a Catania o a Palermo o a Messina o a Napoli". "Ecco perché è importante chiedere e ottenere un Piano straordinario per il Mezzogiorno d'Italia con alcuni obiettivi precisi, con un cronoprogramma preciso, una regia affidata allo Stato per porre fine alla tentazione verso l'assistenzialismo e clientelismo e operare sanzioni pesanti per quelle amministrazioni che non rispettano il calendario - ha concluso il governatore - Il Mezzogiorno ha bisogno di grandi infrastrutture, manca la logistica, manca la proiezione all'esterno, non c'è un modello di sviluppo".

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