Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Salvini fa tappa a Catania e punge il M5S: "Reddito di cittadinanza favorisce il lavoro nero, va ripensato"

Tra sostenitori e contestatori, dopo la mattinata trascorsa a Taormina il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini è giunto in municipio a Catania per un'altra tappa del suo tour siciliano.

Ad attenderlo il sindaco Salvo Pogliese ma in piazza duomo, davanti a Palazzo degli Elefanti, ci sono un centinaio di persone divise in due schieramenti: pro e contro il ministro. I simpatizzanti della Lega espongono uno striscione con la scritta «Catania identitaria».

Fra i due gruppi c'è stato qualche momento di tensione con i manifestanti che hanno urlato «buffone buffone» e «fuori la Lega da Catania» all'indirizzo di Salvini ed esposto cartelli con scritto «vergogna» e «traditore». La presenza della polizia, che ha istituito dei cordoni di sicurezza, ha impedito che venissero in contatto i sostenitori del leader della Lega con il gruppo di contestatori.

In conferenza stampa, Salvini ha parlato del difficile momento del Comune etneo e del decreto "Salva Roma": «All’inizio quel decreto era solo salva-Raggi. Ma noi da bastian contrari abbiamo detto che non ci sono sindaci o cittadini di serie A e serie B, o tutti o nessuno, c'erano anche Catania e Alessandria in difficoltà. Abbiamo mantenuto la parola, ora parte un percorso virtuoso».

Sulla proposta di Governo istituzionale caldeggiata da Matteo Renzi, il vicepremier tuona: «Stanno cercando di siglare il Patto della poltrona. È uno squallore l’appello di Renzi ai cinque stelle. In queste ore c'è la certezza che qualcuno sta a lavorando a Roma per un’ammucchiata. Io dico no agli inciuci, la via maestra sono le elezioni».

«Ho chiesto un governo che abbia pieni poteri ma molti si sono scandalizzati, io chiedo pieni poteri nei limiti della Costituzione - spiega Salvini  -. Ma chi è più antidemocratico, uno che non vuole elezioni o uno che vuole elezioni? Il Paese Italia non può perdere tempo, bisogna decidere subito».

Il vice premier auspica elezioni e non governi tecnici: «Anche gli investitori me lo hanno detto: se si fa velocemente un governo che dia una prospettiva di governo per i prossimi 5 anni lo spread lo dimezzi. Quindi no ai governi tecnici che durano tre mesi».

Nel mirino del leader della Lega c'è poi il reddito di cittadinanza, la misura fortemente voluta dagli ormai ex alleati di governo del Movimento 5 stelle: «C'è il sospetto che il reddito di cittadinanza invece di creare lavoro, incentivi il lavoro nero e addirittura lo tolga. In questo caso, allora bisognerebbe ripensarlo».

«Approfondiremo una cosa che mi hanno segnalato albergatori, imprenditori e agricoltori: alcune persone che lavoravano per loro la scorsa stagione estiva, quest’anno hanno detto 'no grazie perché ho il reddito di cittadinanza a cui aggiungo qualche cosa in nero'. Sarebbe un enorme problema».

«Non so se è qualche caso sporadico - ha aggiunto - però me l'han detto in Calabria e oggi in Sicilia e ieri l’altro in Puglia. Chiederemo di fare tutte le verifiche del caso perché non vorrei che qualcuno pensasse ad una repubblica fondata sulla assistenza. Se però non aiutiamo chi produce a pagare meno tasse, l’assistenza nel giro di due o tre anni esaurisce il pozzo e buonanotte. Ve lo dice uno - ha concluso - che l’ha votato quel provvedimento sperando che servisse a creare lavoro. Se ci dovessimo rendere conto che invece di creare lavoro, crea lavoro nero e toglie lavoro, sarebbe un problema».

In vista delle elezioni regionali «già la prossima settimana mi incontrerò con gli alleati del centrodestra e sicuramente parleremo anche d’altro» dice Salvini, ricordando che presto si voterà in alcune regioni e «l'alleanza di centrodestra che ha vinto negli ultimi mesi dovrà concordare assieme candidati e programmi. Non ho sentito gli alleati ma conto di vederli presto».

«Io dico che se lanciamo dieci punti del programma per un governo che dura cinque anni dell’Italia del sì, sulle tasse, sul lavoro, sulla giustizia, sull'autonomia, sulle grandi opere, sullo sviluppo, ovviamente lo apriamo a tutti - aggiunge il ministro -. Non al Pd o Rifondazione comunista, ovviamente. Parleremo con coloro con cui già governiamo i Comuni e le Regioni da venticinque anni».

«C'è questa Open Arms che ormai ha a bordo quasi 200 migranti, c'è la nave 'vichinga' norvegese, ci mancavano pure i vichinghi, che ne ha raccolti altri 180. Fra un pò arrivano Asterix, i Fantastici Quattro e poi nel Mediterraneo, insieme a Richard Gere, li abbiamo visti tutti. Siamo al surreale. Cercheremo di bloccare l’invasione dei vichinghi». Ha detto Salvini rispondendo  alle domande dei giornalisti in merito alle due navi delle Ong che si trovano in acque internazionali con a bordo oltre 400 migranti soccorsi nei giorni scorsi.

Il ministro ha poi citato gli ultimi dati relativi agli sbarchi. «Il 10 agosto 2018 eravamo a 19.058 sbarchi. Quest’anno
siamo a 4.115 con 1.400 tunisini, 1.000 libici, 900 turchi, 400 algerini. Sicuramente ancora 4.115 di troppo, però ricordo che tre anni fa, d’estate, in un weekend ne arrivarono 13 mila».

Caricamento commenti

Commenta la notizia