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Stabilizzazione di 5 mila precari Asu e salvataggio di Riscossione Sicilia, via libera dall'Ars

Salvati i precari, salvata Riscossione Sicilia. L'Ars approva una serie di misure che permettono di sbloccare la stabilizzazione dei precari e di spalmare il debito della società partecipata. Inoltre, il governo regionale ha assegnato nuove risorse alle ex Province in condizioni di disequilibrio finanziario.

Ieri sera è stato dato il via libera alla stabilizzazione degli oltre 5 mila precari Asu, che potrebbero essere così impiegati nelle Asp o nelle Camere di Commercio. Oggi pomeriggio, inoltre, con un articolo del Collegato, che di fatto renderebbe vani gli effetti della impugnativa da parte del Consiglio dei ministri della norma sulla stabilizzazione dei precari, sono stati rimessi in sicurezza migliaia di precari siciliani. Soddisfatti i sindacati che ora sollecitano maggiore attenzione sulla questione.

«Pur apprezzando la tempestività con cui governo e parlamento regionali si sono mossi, anche dopo le nostre immediate e continue sollecitazioni - dicono i segretari generali Gaetano Agliozzo della Fp Cgil, Paolo Montera della Cisl Fp, Enzo Tango della Uil Fpl - auspichiamo che da adesso in poi non si commettano più errori grossolani come quelli che avevano messo a rischio la legge approvata con la scorsa finanziaria».

E’ salva anche Riscossione Sicilia. Grazie alla norma presentata dal governo regionale e approvata ieri sera dall’Ars, infatti, la società potrà spalmare, nei prossimi dieci anni, il debito di circa settanta milioni di euro accumulato nelle precedenti gestioni. «Con questo intervento legislativo non solo Riscossione non sarà posta in liquidazione, ma potrà essere gestita come società virtuosa": lo dice il presidente della Regione, Nello Musumeci, commentando il via libera di Sala d’Ercole alla disposizione contenuta nel disegno di legge collegato.

«Riscossione Sicilia è salva! Grazie alla norma presentata dal governo regionale e approvata ieri sera dall’Ars, infatti, la società potrà spalmare, nei prossimi dieci anni, il debito di circa 70 milioni di euro accumulato nelle precedenti gestioni. Con questo intervento legislativo non solo Riscossione non sarà posta in liquidazione, ma potrà essere gestita come società virtuosa». Lo dice il presidente della Regione, Nello Musumeci, commentando il via libera di Sala d’Ercole alla disposizione contenuta nel disegno di legge cd «collegato». «Un percorso - continua il governatore - che è stato possibile attivare grazie anche al nuovo corso avviato dalla governance voluta dal mio governo e guidata dal presidente Vito Branca, che ringrazio insieme a tutto il Consiglio di amministrazione, per l’oculata gestione dell’ultimo anno. Riscossione, in questo modo, riuscirà a diventare una società in grado di operare in modo efficiente».

Via libera, infine, dalla Regione alla ripartizione di ventotto milioni di euro per le ex Province siciliane. La Conferenza Regione-Autonomie locali - riunitasi con la presidenza dell'assessore alle Autonomie locali Bernardette Grasso, su delega del governatore Nello Musumeci e alla presenza dell'assessore all'Istruzione, Roberto Lagalla - ha infatti dato oggi parere positivo alla distribuzione delle somme per il 2019 tra gli enti di area vasta dell'Isola.

Le risorse - che rientrano nell'accordo integrativo firmato nel maggio scorso tra Regione e Stato - rappresentano la seconda tranche dei cento milioni di euro (gli altri 72 sono stati erogati ad agosto), e sono state ripartite in seguito all'approvazione dei consuntivi degli enti di area vasta, nonchè all'aggiornamento della condizione finanziaria dei predetti enti.

Le somme sono, quindi, state attribuite alle ex Province che, nonostante la precedente assegnazione, versano ancora in condizioni di disequilibrio: Cittaà metropolitane di Catania e Messina e Liberi consorzi comunali di Enna, Ragusa e Siracusa. "Con questa ulteriore erogazione di risorse - evidenzia l'assessore Grasso - consentiamo finalmente alla maggior parte delle ex Province che si trovavano in condizioni di disavanzo di chiudere i bilanci, riprendere gli investimenti e di poter guardare al futuro con maggiore serenità. I finanziamenti assegnati nell'ambito dell'accordo non sono un regalo fatto alla Sicilia, ma provengono dal Fondo di sviluppo e coesione ed erano già destinati alla nostra regione. Il governo Musumeci continua a manifestare concretamente la sua vicinanza agli enti locali. Il nostro impegno proseguirà nella trattativa con il Governo nazionale per ciò che concerne la restante parte dell'intesa, ma anche per chiudere finalmente la questione del prelievo forzoso con lo Stato, richiedendo la giusta perequazione per gli enti siciliani, fino ad adesso fortemente penalizzati".

Infine, durante la Conferenza, si è posto l'accento sulla specifica situazione del Libero consorzio comunale di Siracusa, a cui saranno destinati quattro milioni di euro nell'ambito della prossima tranche dei trasferimenti dell'accordo sottoscritto con lo Stato a dicembre 2018.

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