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Messina, De Luca contro i dirigenti del Comune: restituiscano tre milioni e mezzo

Il sindaco di Messina, Cateno De Luca

«Sono stanco, sconcertato, avvilito». Utilizza tre aggettivi il sindaco De Luca per sintetizzare il proprio stato d’animo dopo quella che definisce l’ennesima scoperta del “vaso di Pandora”. E poi ne aggiunge un quarto: arrabbiato. I fronti più caldi, almeno quelli della giornata di ieri, riguardano il recupero delle morosità nei confronti dell’Amam e il nuovo caso relativo alle indennità dei dirigenti comunali.

I morosi dell’acqua
La battaglia continua, anche se in molti si sono messi in regola. «Abbiamo stilato l’elenco di oltre 20 mila morosi che subiranno il distacco o la riduzione dell’acqua entro Natale», conferma De Luca che poi spiega il perché sia “indignato”. «Leggere certi nomi tra gli evasori delle bollette fa veramente rabbia perché i grandi e blasonati morosi di professione con evidenti coperture nell’azienda nulla c’entrano con lo stato di indigenza». Ed ecco, dunque, le strategie operative: «Dalla seconda settimana di novembre scenderanno in campo cinquanta squadre che dovranno effettuare almeno 10 distacchi (attività commerciali o liberi professionisti) o riduzioni di fornitura di acqua (famiglie e condomini) per squadra per un totale di almeno 500 operazioni al giorno». De Luca lo ribadisce per farsi sentire dall’intera città: «Abbiamo fatto un piano che prevede il distacco o la riduzione di almeno 20 mila utenti prima delle feste natalizie. Consiglio a tutti di regolarizzare la propria posizione immediatamente, perché farlo costerà di meno e non si rimarrà senza acqua per lungo tempo».

Il fondo dirigenti
È il nuovo capitolo destinato a far scoppiare un altro durissimo scontro tra l’Amministrazione e i burocrati di Palazzo Zanca. «Credo di aver scoperto che il fondo dei dirigenti per l’indennità di posizione e di risultato era gonfiato del 300% e dopo la mia elezione qualcuno ha fatto delle correzioni per renderlo gonfiato solo del 150%. C’era chi sapeva ma ha taciuto». La getta lì, la “bomba” della serata, e preannunzia azioni eclatanti. «Le ultime tre nottate le ho dedicate a questi faldoni – spiega il sindaco –, se la situazione sarà confermata dagli accertamenti che ho richiesto al segretario generale, tutti i dirigenti comunali, anche quelli andati in pensione, dovranno complessivamente restituire circa 400 mila euro l’anno dal 2010 in poi, oltre 3 milioni e mezzo di euro». Secondo De Luca, le cifre previste in quel fondo sono state “gonfiate” a dismisura, salvo poi, nei giorni tra il ballottaggio e l’elezione del sindaco avvenuta nel giugno 2018, intervenire con una “correzione”, che ha diminuito l’entità delle indennità di risultato intascate dai dirigenti. Ora De Luca aspetta la relazione del segretario-direttore generale ma assicura che «tutte le somme percepite indebitamente saranno recuperate».

L’inchiesta sui bilanci
A Palazzo Zanca tiene ovviamente banco l’esito della conclusione indagini da parte della Procura della Repubblica sui bilanci del Comune durante la precedente Amministrazione. E proprio su questo tema interviene con una breve nota l’ex Giunta Accorinti: «Con riferimento alla notizia delle informazioni di garanzia sui bilanci ribadiamo quanto già detto, ossia la nostra totale consapevolezza di aver agito nell’esclusivo interesse della città che amministravamo e nel rispetto delle leggi, dei compiti e dei ruoli istituzionali, come confidiamo di dimostrare alla magistratura della quale, ovviamente, siamo a totale disposizione onde chiarire ogni passaggio di queste vicende, che investono aspetti tecnici complessi».

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