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Musumeci: "In Sicilia 70 anni di governi basati sulle clientele, ora dobbiamo risanare"

Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci

"Credo che prima o poi i vitalizi dovranno essere un tema da affrontare con grande serenità d’animo. Lo sapete, per me i vitalizi possono essere eliminati già domani mattina, non è questo il problema". Lo ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci, a margine della seconda giornata di 'Meridiano Sanità Sicilià, forum organizzato da The European House Ambrosetti e Cefpas con il patrocinio di Ars e Regione Siciliana.

"Credo che sia importante che questa Regione volti pagina anche sul piano della organizzazione e dell’assetto - ha proseguito Musumeci - parlo degli enti partecipati, delle società controllate, dei consorzi di bonifica, del piano rifiuti. Abbiamo tutti i numeri per potere finalmente guardare a una Sicilia con le carte in regola, spero che non ci siano resistenze. Verso il Parlamento ho sempre avuto un atteggiamento di grande rispetto che continuo ad avere pure ricevendo calci negli stinchi, ma bisogna avere pazienza".

Musumeci parla poi di conti e di risanamento: "In Sicilia abbiamo avuto 70 anni di governi improntati all'improvvisazione, se non alla clientela. Non si può capire il presente se non si parte dal passato, cominciamo dal 1947. Gli esperti dicono che il disavanzo e il debito coinvolgono una trentina di esercizi finanziari. Questo secondo me è l'aspetto più vergognoso della vicenda finanziaria siciliana".

"Abbiamo raccolto un'eredità assolutamente pesante e adesso dobbiamo farci carico di questa eredità perché i siciliani devono avere netta la consapevolezza che dopo di noi la Sicilia avrà le carte in regola anche in materia di bilancio". "Dobbiamo risanare - ha proseguito Musumeci - una Regione dissestata, se non sul piano formale, sul piano sostanziale. Tutto questo determina la crisi dei teatri, i problemi con i lavoratori stagionali e la mancanza di risorse correnti per fare fronte al welfare".

"Si tratta di una serie di problemi per cui i siciliani sono condannati a pagare. Io non accetto questa situazione e, quindi, ho il dovere, insieme con gli amici del governo e della coalizione e, se c'è, un pezzo di opposizione - ha concluso - di tentare di risolvere nella maniera migliore e con la collaborazione del governo nazionale una condizione che di fatto rischia di determinare il collasso".

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