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Regione Siciliana, la rabbia di Musumeci: "Mai più in aula finché c'è il voto segreto"

Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci

«Il governo regionale non andrà più in Aula fino a quando non sarà abrogato il voto segreto». Lo afferma il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, il giorno dopo il ko subito all’Ars dalla legge di riforma del settore rifiuti determinato dal ricorso al voto segreto.

«Ho già chiesto ai rappresentanti del centrodestra nella Commissione regolamento all’Ars di richiedere la formale convocazione dell’organo per procedere di conseguenza - prosegue il governatore -. Ho già anticipato la volontà del governo al presidente del Parlamento Miccichè».

Il voto segreto aveva affossato ieri la riforma dei rifiuti, che rischia così il naufragio. «Mi auguro che migliaia di siciliani guardino questa seduta in diretta perché è giusto che la Sicilia sappia cosa sta accadendo - aveva detto ieri Musumeci -. In commissione si è lavorato per 29 sedute. Ieri abbiamo concordato un calendario, ci siamo accordati per un confronto informale. Il presidente Miccicchè, impossibilitato a essere presente, ha chiamato i capogruppo di Pd e M5s perché non ci fossero voti segreti».

«Musumeci la smetta di fare come il bambino prepotente che quando non può vincere la partita porta via il pallone, impedendo ai suoi compagni di giocare. Abolizione del voto segreto o paralisi di sala d’Ercole è un aut aut inaccettabile in un contesto democratico, specie se si ricorda che proprio Musumeci ed il suo gruppo, nella scorsa legislatura, votarono contro l’abolizione di questa modalità di voto».

Lo dicono i deputati del Movimento 5 stelle all’Ars, in relazione alle affermazioni del presidente della Regione. «È comodo - afferma il capogruppo Francesco Cappello - cercare di fare retromarcia sulla strada della coerenza, pur di mantenere assieme i cocci di una maggioranza a pezzi e di tenere in vita un governo sempre più comatoso e incapace di cavare un ragno dal buco. La verità è che il flop della legge sui rifiuti non è che la ciliegina sulla rancida torta di fallimenti di un esecutivo che sta portando a fondo la Sicilia».

«Per quanto ci riguarda - conclude Cappello - non non siamo contrari all’abolizione del voto segreto, tant'è che abbiamo presentato da mesi la proposta di modifica della modalità di voto. Se il voto segreto c'è comunque lo usiamo e non certo per nascondere i nostri voti, ma per evidenziare la falle di una maggioranza che è tale solo sulla carta».

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