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Formazione in Sicilia, l'Ars approva la riforma: nuovo registro e laurea per i docenti

Approvata dall’Ars la riforma che cambia volto alla formazione professionale in Sicilia. Dopo il varo del testo in Commissione Cultura, Formazione e Lavoro, l’ok dell’Aula alla legge che riscrive il sistema formativo in Sicilia.

Fra le novità, l’istituzione del Comitato delle politiche regionali per la formazione professionale che avrà il compito di fornire proposte in merito alle politiche formative regionali. Sarà presieduto dall’assessore regionale alla formazione e ne faranno parte i dirigenti dell’amministrazione competente, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle associazioni dei datori di lavoro.

Saranno poi inclusi di diritto anche la Consigliera di parità regionale e il Garante per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e per il loro reinserimento professionale. Per monitorare la funzionalità e la qualità del sistema della formazione, è stabilita dalla legge una valutazione con cadenza triennale, attraverso ad una relazione fornita dall’assessore al ramo che renderà noti i risultati conseguiti, sul piano formativo e occupazionale, dalla misurazione delle performance degli operatori al livello di soddisfazione e di successo raggiunto dagli allievi.

Tutti i processi saranno, inoltre, supportati da nuovi sistemi informativi al fine di innovare il sistema e le procedure amministrative, in coerenza con le politiche sulla digitalizzazione adottate dal governo regionale. La nuova riforma modifica anche l’assetto organizzativo dell’Assessorato all’istruzione e alla formazione professionale attraverso la scissione in due dipartimenti: Istruzione, Università, Ricerca e Formazione professionale.

Agli attuali iscritti all’Albo della formazione professionale, sebbene questo sia da considerasi ad esaurimento, per altri cinque anni si applicheranno le tutele già in vigore, mantenendo quindi la priorità in fase di assunzione. Gli operatori dovranno però confermare la loro iscrizione all’Albo, secondo procedure di evidenza pubblica, e il mancato riscontro sarà considerato come rinuncia, in tale circostanza gli stessi saranno in automatico trasferiti all’attuale elenco.

Per il mantenimento dell’iscrizione all’Albo scatta l’obbligo di aggiornamento professionale, i cui criteri, i tempi e le modalità saranno stabiliti dall’amministrazione. Inoltre, i docenti della formazione professionale dovranno essere laureati o in caso contrario dovranno avere maturato cinque anni di esperienza professionale nel settore di pertinenza, oltre ad essere in possesso di diploma.

Altra novità è la creazione a fini ricognitivi di un registro dei formatori e del personale della formazione professionale che consentirà di mappare e monitorare agevolmente il sistema degli operatori. Questo permetterà ai soggetti inseriti nell’attuale elenco di transitare di diritto in questo nuovo registro e dal 1 gennaio 2026 saranno iscritti nello stesso registro tutti i soggetti ancora presenti nell’Albo.

«Dopo un ventennio di vani tentativi di riformare il sistema, quella approvata oggi è una legge per molti aspetti innovativa che, nel tempo, consentirà di modificare profondamente il comparto della formazione professionale in Sicilia - dice l’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale, Roberto Lagalla - facendone, finalmente, strumento efficace delle politiche attive del lavoro».

«Abbiamo portato avanti sia l’obiettivo di garantire tutele agli attuali operatori del settore della formazione sia quello di rendere il sistema maggiormente efficiente e coerente con le tendenze dei mercati, al fine di garantire percorsi formativi utili e spendibili. Il nuovo sistema, inoltre, consentirà una maggiore vigilanza da parte dell’amministrazione e lo snellimento delle procedure necessarie all’espletamento delle attività».

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