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Aperture domenicali e arrivi dalla Calabria, De Luca è furioso: "Volete ammazzarci"

"Ministro Lamorgese, fermi la Renault 4 che continua a scorrazzare per la Sicilia. Io sono disposto a pagare immediatamente la multa che mi verrà comminata ma quell'auto va fermata". Inizia così l'ennesima diretta social infuocata del sindaco di Messina Cateno De Luca dedicata all'emergenza Coronavirus che sta colpendo duramente la comunità peloritana. Nel mirino di De Luca è finita nuovamente la vettura degli artisti di strada che il 22 marzo scorso era sbarcata a Messina e che, stando alle sue informazioni, sarebbe ancora in giro.

"Le modalità di ingresso per la Sicilia sarà definita dalla banca dati che abbiamo a disposizione - dichiara De Luca -. La richiesta andrà fatta 24 ore prima in modo che potremo controllare tutti i dettagli. La gente che vuole tornare si prenoti in modo che noi istituzioni possiamo esserne informati. Queste nuove regole valgono a livello nazionale, noi abbiamo anticipato queste modalità già qualche giorno fa".

Secondo l'assessore Dafne Musolino, insomma "chi rientra in Italia deve indicare le motivazioni, la destinazione, deve sottoporsi alla misurazione della temperatura e indicare dove resterà in quarantena". "Disposizioni che noi a Messina avevamo già anticipato il 25 marzo con la nostra ordinanza per l'attraversamento dello Stretto", aggiunge Musolino.

Ma il vero tema scottante di giornata è l'ordinanza che consente l'apertura domenicale a supermercati e centri commerciali: "Alle 14.23 è arrivata la nota della prefettura che ci informava dell'apertura anche la domenica di supermercati e centri commerciali - dichiara De Luca - Alle 18.45 dal palazzo del governo di Messina arriva un'ulteriore precisazione in cui si dice che la direttiva precedente non incide sulle ordinanze regionali. Chi vuole rimanere aperto rimanga aperto, io mi schiero contro questo sistema balordo. Volete ammazzarci con la malaburocrazia".

"La prefettura ha smentito l'apertura domenicale dei supermercati dando per buona l'ordinanza regionale -  continua un furibondo De Luca -. Questo dopo che poche ore fa ci era stato dato l'ok. Volete portarci all'esasperazione? Questa cosa va chiarita immediatamente".

E con una lettera inviata nel pomeriggio al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, De Luca ha chiesto la sospensione delle procedure di evidenza pubblica per l’acquisto di beni e servizi indispensabili, e che siano incaricati i sindaci, i presidenti di Regione ed i ministri dell’acquisto di beni e servizi finalizzati al contrasto dell’epidemia, in deroga al codice degli appalti.

"L'annuncio e la messa a disposizione dei miliardi di euro - scrive - si rivelano inutili ed inefficaci al cospetto delle lungaggini burocratiche imposte anche dai regolamenti europei per i quali è necessaria una espressa deroga fino a luglio 2020. Resta inteso che per mettere in moto velocemente l’economia italiana è necessario procedere ad una norma che trasferisca le 'risorse pubbliche alle tasche dei cittadini' rispondendo così all’infausta fase congiunturale del Coronavirus con l’antidoto ammazza burocrazia".

"Si consenta ai comuni ed alle Regioni - conclude - di mettere in circolazione immediatamente gli oltre cento miliardi rappresentati dai vari vincoli di bilancio, derivanti dalle normative sulla gradualità della spesa pubblica e rappresentata dai fondi strutturali ancora sprovvisti di obbligazione giuridicamente vincolante".

Il sindaco in chiusura di conferenza stampa ha inoltre annunciato anche lo stanziamento di 20 milioni per l'esenzione dei servizi municipali e l'acquisto di beni alimentari: “Aiutiamo le famiglie in difficoltà, si valuta anche trattenuta degli emolumenti dei dipendenti comunali, a partire dal primo cittadino”.

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