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Messina, consiglieri comunali: "Politica dia le risposte che i cittadini si attendono"

La seduta di ieri sera del consiglio comunale di Messina

“Si potrebbe dire che, nel momento attuale, di fronte alla necessità di salvare la salute e la vita stessa delle persone, l’osservanza delle regole istituzionali slitta in secondo piano. Sarebbe asserzione ineccepibile, se non fosse possibile ottenere gli stessi risultati senza “sospensioni”, in tutto o in parte, della Costituzione”. E’ dalle parole del professor Gaetano Silvestri, insigne giurista, presidente emerito della Corte Costituzionale, già Rettore dell’Ateneo di Messina, che i consiglieri comunali, Dino Bramanti, Pierluigi Parisi e Giovanni Scavello del Gruppo Lega Salvini Premier e Giovanni Caruso del Gruppo Bramanti Sindaco, in una nota, richiedono la ripresa dei lavori del Consiglio comunale.

"Riteniamo corretta la decisione assunta dal presidente Cardile, all’indomani dell’allargamento della cosiddetta 'zona rossa' a tutto il territorio nazionale, di sospendere l’attività del Consiglio, in ossequio delle norme introdotte dal DPCM del 9 marzo scorso e a tutela della salute tanto dei consiglieri quanto dei dipendenti comunali che attendono e collaborano ai lavori d’aula".

"Siamo certi - prosegue la nota - che ciascuno dei consiglieri in questo lungo lasso di tempo non ha mancato di continuare ad essere punto di riferimento per il territorio, prodigandosi nel dare aiuto, indicazioni, chiarimenti e quant’altro richiedesse la popolazione. Ma è ormai chiaro che l’emergenza, sebbene paia attenuarsi, non cesserà a breve ed è quindi giunto il momento di interrompere questo stato di sospensione delle normali regole democratiche riattivando, nel rispetto doveroso e scrupoloso delle regole sanitarie, l’organo istituzionale di cui facciamo parte".

"Sgombrando il campo da possibili equivoci, vogliamo precisare che la nostra intenzione non è quella di trasferire all’interno del civico consesso le tambureggianti polemiche social ovvero e peggio ancora -si legge - , le tensioni che da più di un mese attraversano tutta la cittadinanza. Siamo convinti che non è il momento della sterile quanto infruttuosa polemica politica ma è invece il tempo che la politica, nelle sedi istituzionali a ciò deputate, dia le risposte che i cittadini si attendono. Tante sono le istanze che aspettano una risposta ufficiale e siamo certi che i problemi cui dare soluzioni aumenteranno con la prossima, auspicata riapertura alla vita".

"Al fine poi, di stoppare sul nascere qualche maligno sibilo proveniente da zelanti lingue biforcute, evidenziamo sin da subito che la richiesta di ripresa dei lavori di Consiglio è da considerarsi necessariamente preceduta dalla rinuncia ai relativi emolumenti per tutta la durata del periodo emergenziale ovvero ancora dalla proposta di devoluzione delle somme alla Protezione Civile o ad altra meritoria iniziativa che sarà individuata da questo Ufficio di Presidenza".

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