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Fase 2 in Sicilia, De Luca a Conte: "Ci dica cosa fare con l'ordinanza regionale"

Cateno De Luca

Il sindaco De Luca ha inviato al premier Conte una nota nella quale chiede chiarimenti sull'attuazione della nuova ordinanza del presidente della regione Nello Musumeci riguardo ad alcune misure che, secondo il sindaco, sarebbero in contrasto con i dpcm. De luca esprime soddisfazione per il fatto che lo stesso Conte abbia evidenziato la necessità dell'adozione di misure diversificate che tengano conto del diverso andamento dell’epidemia da Coronavirus e che " consentano alle Regioni del Sud Italia, la cui economia è peraltro ben più fragile di quella degli altri territori, di riprendere da subito quelle attività che resteranno ancora sospese fino al 17 maggio 2020".

"Per questa ragione - scrive il sindaco - , pur comprendendo e condividendo le motivazioni che hanno certamente spinto il presidente della Regione Sicilia a emanare disposizioni che consentono a far data dal 4 maggio la ripresa di alcune attività ancorché ciò non sia espressamente previsto nel Dpcn, non posso limitarmi a recepire tali disposizioni né posso ritenermi autorizzato ad emettere un’ordinanza per disciplinare tali attività o articolare l’apertura dei cimiteri comunali, come invece mi autorizzerebbe a fare la citata ordinanza n. 18".

La stessa, all’art. 7 stabilisce: “I sindaci hanno la facoltà di disporre l’apertura dei cimiteri, a condizione che possano essere assicurate adeguate misure organizzative per evitare assembramento di visitatori e per garantire la distanza interpersonale”. "Il tema dell’apertura dei cimiteri è particolarmente delicato, considerato che gli stessi risultano inaccessibili già dal 9 marzo e che in questi quasi 60 giorni di chiusura, ho ricevuto come sindaco numerosissime richieste per consentire o autorizzare l’accesso agli stessi anche saltuariamente. Mi sono fino ad ora sempre dolorosamente rifiutato di acconsentire a tali richieste per rispetto delle disposizioni statali, ma dopo la pubblicazione dell’ordinanza del presidente della Regione ho immediatamente ricevuto centinaia di messaggi con i quali mi veniva chiesto di confermare l’apertura dei cimiteri cittadini".

"Tuttavia, ciò che mi impedisce di recepire pedissequamente l’ordinanza regionale, e dunque di adottare una ordinanza sindacale per disciplinare l’accesso ai cimiteri, come anche gli altri aspetti delle attività che il presidente ha autorizzato, è la piena consapevolezza che le su richiamate disposizioni, in quanto in contrasto con le norme del Dpcm del 26 aprile 2020, sono inefficaci e che andrebbero incontro all’annullamento nel caso in cui il Governo decidesse, come peraltro ha già preannunciato di volere fare, di impugnarle. A ciò si aggiunga che è di poche ore fa la notizia che il prefetto di Frosinone ha annullato l’ordinanza sindacale con la quale era stata disposta l’apertura dei cimiteri, proprio perché in contrasto con il Dpcm 26 aprile 2020".

"Orbene, sul punto rammento chiaramente che il prefetto di Messina ha chiarito proprio di recente, che nell’eventuale contrasto tra l’ordinanza sindacale e quella della Regione, prevale quest’ultima in quanto il presidente della Regione è soggetto attuatore con il compito di coordinare le attività della Protezione civile e della Sanità per il contenimento del contagio da Coronavirus, al quale lo stesso D.L. n. 19 del 25 marzo 2020 attribuisce altresì la facoltà, in relazione a specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento del contagio, la facoltà di introdurre misure ulteriormente restrittive. Nulla, invece, prevede il citato Decreto Legge in merito ad una facoltà per i Presidenti delle Regioni di introdurre misure che alleggeriscano le restrizioni o che, come nel caso in esame, le annullino del tutto".

"Converrà con me, Signor Presidente, sulla necessità di dirimere il superiore contrasto per consentire ai sindaci di operare con la certezza di non esporsi all’accusa di avere emanato una Ordinanza in contrasto con le disposizioni statali e, in quanto tale, inefficace e suscettibile di essere annullata, magari ricorrendo allo strumento dell’annullamento straordinario ex art. 138 D. Lgs.
267/2000 come è stato già fatto contro questo Comune per chiedere ed ottenere, in tempi inusualmente rapidi, l’annullamento dell’Ordinanza che avevo emanato sull’attraversamento dello stretto". Conclusione polemica su un tema che continua a restare caldo, vista l'attualità della questione della banca dati che era stata ideata dal Comune di Messina.

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