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Salta il rimpasto alla Regione Siciliana, sempre polemica sui ritardi della cassa integrazione

Palazzo d'Orleans

È stato rinviato il vertice di maggioranza previsto per ieri tra il governatore Nello Musumeci e i vertici dei partiti che sostengono la giunta; al centro dell'incontro l'eventuale rimpasto di assessori e le nomine dei direttori generali. Salta quindi per il momento l'annunciato eventuale rimpasto della squadra di governo siciliana.

E non mancano le polemiche. Ad “accenderle” Giuseppe Lupo, capogruppo Pd all'Ars: «Mentre oltre 100 mila lavoratori aspettano il pagamento della cassa integrazione in deroga e la Sicilia vive una pesantissima emergenza sanitaria, sociale ed economica, a Palazzo d'Orleans si parla di poltrone e rimpasti di governo. Musumeci venga in aula mercoledì - dice Lupo -, e affronti in parlamento il pasticcio della gestione della cassa integrazione, non basta una conferenza stampa per chiarire questa vicenda. Di certo i lavoratori non possono più aspettare - prosegue Lupo -, ci auguriamo che Musumeci fra una poltrona da assegnare e un deputato da convincere, trovi il tempo per risolvere i problemi che lui stesso ha causato e che stanno facendo aspettare migliaia di famiglie».

Rincara la dose, da Roma, il M5s: «I ritardi della Regione Siciliana nella lavorazione delle pratiche necessarie all'erogazione della Cig in deroga sono sotto la lente di ingrandimento dei parlamentari siciliani alla Camera del M5s, che nelle scorse ore hanno depositato un'interrogazione a Montecitorio». L'interrogazione è a prima firma del deputato Andrea Giarrizzo.

«Tutto ciò è inaccettabile - dicono i deputati -, in un momento di crisi come questo, la politica avrebbe dovuto lavorare ancora più duramente, tenendo in considerazione le necessità urgenti di questi lavoratori e delle loro famiglie. Così, adesso, chiediamo al ministero del Lavoro di intervenire al fine di capire quali motivazioni sottendono tali ritardi. Per accorciare i tempi - continuano - si poteva pensare di trasferire il personale, dedicando alla gestione delle pratiche anche il personale degli altri dipartimenti, visti i 13 mila dipendenti in capo alla stessa Regione. In piena pandemia - concludono i 5 stelle - oltre al danno, si è aggiunta anche la beffa, con migliaia di lavoratori siciliani penalizzati a causa di ritardi imputabili solo alla Regione e costretti a subire tempi di attesa più lunghi per beneficiare degli aiuti messi a disposizione dal decreto Cura Italia».

E in tema di lavoro è la Cgil regionale siciliana che fa un passo importante. Presenterà il 13 maggio, in videoconferenza, il “Piano del lavoro”, un progetto per il rilancio della Sicilia sotto il profilo socio-economico e dell'occupazione, alla presenza, tra gli altri, di Maurizio Landini. «È il nostro contributo per la ripresa - dice il segretario generale, Alfio Mannino - tenendo conto anche dell'aggravarsi della situazione a causa dell'emergenza sanitaria. È una proposta aperta a tutti i contributi che nasceranno dal confronto».

Il piano propone un nuovo modello di sviluppo e un welfare di nuova generazione. Oltre a Landini, interverranno i ministri per il Sud e per il lavoro Giuseppe Provenzano e Nunzia Catalfo, il presidente della Regione, Nello Musumeci, l'assessore all'Economia Gaetano Armao , il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. L'iniziativa si terrà dalle 10 alle 13 in videoconferenza, con una platea complessiva di 300 persone. Sarà inoltre trasmessa in diretta sulla pagina Facebook della Cgil Sicilia.

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