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Taglio dei voli e rincari, Musumeci: "La Sicilia rischia di restare isolata"

Nello Musumeci

"La Sicilia non può accettare e tollerare questa situazione". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a margine sella seduta congiunta del governo regionale e dell’Ufficio di presidenza dell’Anci Sicilia, con al centro dell’incontro il 'preoccupante isolamento' della Sicilia.

"Noi andremo avanti fino in fondo ma sono convinto che il governo nazionale si renderà conto dell’iniqua condotta che sta portando avanti l’Alitalia - ha proseguito Musumeci -. Siamo stanchi di questi comportamenti. Noi abbiamo la necessità di potenziare i collegamenti con il resto dell’Italia; lo possiamo e lo dobbiamo fare con i treni che siano efficienti, veloci e puliti, e dobbiamo farlo anche con la navigazione aerea. In questo caso, invece, noi rischiamo davvero di restare isolati e soprattutto i piccoli aeroporti, a cominciare da Comiso e Trapani. Pretendiamo che il governo nazionale sposi una causa che non è una causa legata a capricci o obiettivi impossibili, chiediamo la stessa continuità territoriale che è stata attuata per la Sardegna".

Intanto, una seduta congiunta del governo regionale e dell'Ufficio di presidenza dell'Anci Sicilia è fissata per domani alle 11.30 all'aeroporto di Palermo (Check-in Alitalia - Livello I).
La decisione è stata presa congiuntamente da Musumeci e dal presidente dell'Associazione nazionale dei Comuni siciliani Leoluca Orlando.

Alitalia ha giustificato l’addio da Trapani con la «mancanza di prenotazioni per luglio e agosto, scese del 60 per cento, nonostante le tariffe a 61 euro». mentre sottolinea l’aumento dei collegamenti con la Sicilia: dal 13 giugno infatti raddoppieranno i voli da Milano a Catania e Palermo e due giorni dopo saranno aggiunti ulteriori voli fra Roma e i due aeroporti siciliani.

Una grande adunanza, inoltre, è stata convocata per mercoledì 17 giugno alle 11 all'aeroporto di Trapani Birgi, all'indomani dell'abbandono dello scalo trapanese da parte della compagnia aerea Alitalia, che ha cancellato improvvisamente le sue rotte quotidiane per Roma e Milano. Nel piazzale antistante il Vincenzo Florio cittadini, rappresentanti della politica, dell'economia, delle associazioni e gli operatori turistici daranno vita ad un flash mob, facendo volare simbolicamente degli aereoplanini tricolore per affermare il proprio diritto a volare.

«Se da noi Alitalia taglia il 100% - commenta il presidente di Airgest (società di gestione dell'aeroporto Trapani Birgi), Salvatore Ombra - e da altri raddoppia le rotte, esiste allora un caso Trapani, diversamente da quanto sostenuto dal vice ministro Giancarlo Cancelleri che aveva attribuito a politiche nazionali di tagli della compagnia la scelta di lasciare il nostro scalo. A Cancelleri - rilancia Ombra - chiediamo di battersi al nostro fianco, come ha fatto già raccogliendo la proposta della sospensione dell’addizionale comunale, ad Alitalia facciamo notare che avrebbe potuto rendere profittevole le tratte per Roma e Milano, spostandole da uno scomodo orario pomeridiano, ad uno la mattina con rientro la sera, per renderlo appetibile ai professionisti oltre che ai turisti. Chiederci di restare in cambio di un enorme contributo, a fronte dei tanti già ricevuti dallo Stato, e quindi anche dalle tasse dei trapanesi, appare vampiresco e cieco, data la ben nota realtà economica dei piccoli aeroporti".

Alitalia nei giorni scorsi ha annunciato di volere tagliare i voli che opera sullo scalo. Musumeci ha subito preso posizione contro questa decisione parlando di "ennesimo schiaffo che si aggiunge a tariffe perlopiù inaccessibili e ai voli ancora ridotti in tutti gli scali siciliani, che stanno rendendo impossibile raggiungere l’Isola e partire. Si tratta di un atteggiamento che, nel pieno della più grave crisi economica del nostra comunità, assume i profili di seria irresponsabilità di cui chiediamo conto innanzitutto al management ed al governo nazionale".

Contro la decisione di Alitalia è intervenuta anche Coldiretti Sicilia: "Milioni di euro di investimenti in strutture agrituristiche rischiano di andare in fumo. I turisti come devono arrivare? A piedi?". Per l’organizzazione agricola questa è una decisione "assolutamente paradossale e che vanifica gli sforzi fatti dagli imprenditori che in questo modo non possono rilanciare uno dei settori determinanti per tutta la parte occidentale dell’Isola. La mancanza di collegamenti penalizza tutto il settore agricolo così si impedisce anche lo scambio commerciale. La Sicilia - ha affermato Coldiretti - è una delle regioni con il livello di contagio Covid più basso e che proprio nell’offerta turistica può uscire dalla crisi che la pandemia ha provocato".

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