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Migranti in Sicilia, Musumeci difende l'ordinanza: "Vado avanti, da Roma solo silenzi"

«Io, come organo dello Stato, ho notificato l’ordinanza alle prefetture che rispondono al Viminale. Se chi ha l’obbligo non agisce se ne assume la responsabilità».

Difende la sua ordinanza di svuotamento degli hotspot il governatore delle Sicilia Nello Musumeci, che in un’intervista al «Corriere della Sera» precisa: «Questo mio provvedimento arriva solo adesso, perché abbiamo atteso per mesi che il governo nazionale si desse una strategia. Ma abbiamo capito che la risposta da Roma è fatta di silenzi e omissioni. E ho dovuto adottare l’ordinanza che tutela il diritto alla salute di chi si trova in Sicilia e degli stessi migranti».

All’accusa di sforare su competenze non sue, Musumeci replica affermando: «Non sforo un bel niente. Non posso assistere al concentramento di centinaia e centinaia di esseri umani in squallidi locali che appartengono allo Stato, in una promiscuità assolutamente irragionevole. Si creano focolai. Io li ho visitati gli hotspot».

«Lo Stato ha competenza sui migranti. Il presidente della Regione ce l’ha in materia sanitaria. E in tempo di epidemia è chiaro che mi sto occupando di questo». E aggiunge: «Se c'è un contenitore che, secondo le autorità sanitarie, non ha i requisiti per ospitare persone in tempo di coronavirus io ho il dovere di intervenire, altrimenti compio una omissione».

Musumeci alla luce delle critiche che gli vengono rivolte, compresa quella del sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, commenta: «Peccato per lui che il sindaco di Trapani, stesso partito, il Pd, non la pensi così. Peccato che la sindaca grillina di Augusta non la pensi così. Che parlamentari di diversi fronti abbiano espresso apprezzamento».

Ed a Claudio Fava, che lo accusa di «controlli disorganizzati in porti e aeroporti, di contagi generati dalla promiscuità sui mezzi pubblici», Musumeci replica: «Fava ha spesso l’imprudenza di occuparsi di cose che non conosce. I mezzi di trasporto sono di competenza nazionale. Come la vigilanza sanitaria su porti, aeroporti e stazioni, devoluta agli Usmaf, gli uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera, strutture dipendenti dal ministero della Salute».

«Leggo apprezzamenti da Forza Italia e FdI - aggiunge -. E mi arrivano centinaia di messaggi bipartisan dai cittadini». E in merito alle parole di Papa Francesco che rinnova l’invito all’accoglienza, dichiara: «È la migliore apologia della mia tesi. Siccome la Chiesa è universale, è giusto che anche la solidarietà e l’accoglienza siano universali. Non soltanto materia di competenza siciliana. Siamo in tempo di epidemia. È chiaro di che cosa mi sto occupando».

«Basta. I siciliani rischiano di apparire razzisti. Ma non lo sono mai stati. Non lo siamo. Protestano semmai contro un governo immobile. Non è giusto ammassare migranti. Non è giusto vederli fuggire nelle campagne senza saperne più nulla. E nemmeno che il governo italiano intervenga in Tunisia in agosto. E non a febbraio. Quando aveva il dovere di farlo. Per bloccare quella che impropriamente chiamano 'invasione'. Ma che è la corsa di migliaia di disperati in una terra come la Sicilia dove la disperazione ha segnato il codice genetico dei propri abitanti», conclude Musumeci.

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