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Migranti, Musumeci diffida i prefetti: "Eseguire la chiusura degli hotspot"

Nello Musumeci

Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, ha inviato una nota di diffida alle «autorità competenti», cioè ai nove prefetti siciliani, per l’esecuzione della propria ordinanza emanata lo scorso 22 agosto che prevede la chiusura degli hostspot e del centro migranti. Nel documento, il governatore richiede, tra le altre misure, di illustrare il crono-programma del progressivo svuotamento degli hotspot «per le gravi ragioni di promiscuità e assembramento in cui sono costretti gli ospiti». Qualora ciò non fosse stato già predisposto (come avvenuto stamane per il trasferimento dei migranti risultati positivi al Coronavirus, contagiatisi tra loro, nella struttura di Pozzallo), «nella piena vigenza della ordinanza», il presidente Musumeci ha chiesto di dare «rapida esecuzione al provvedimento», tenuto conto altresì «dell’enorme numero di migranti attualmente presenti senza alcun distanziamento e pregiudizio della loro salute, nell’hotspot di Lampedusa».

Se da 48 ore per il mare grosso non si registrano sbarchi di migranti in Sicilia, il clima istituzionale tra Roma e Regione rimane incandescente. Si alza anche lo scontro politico, con la Lega che soffia sul fuoco schierandosi in massa col governatore siciliano, e Italia Viva, col capogruppo al Senato Davide Faraone, che presenta un esposto alla Procura di Agrigento contro Nello Musumeci e Matteo Salvini.

A scatenare il braccio di ferro è l’ordinanza con la quale il presidente della Regione siciliana ha disposto la chiusura di tutti gli hotspot e i centri di accoglienza che non hanno i requisiti igienico-sanitari per potere rispettare le norme anti Covid. L’ultimatum inserito nel provvedimento per lo sgombero delle strutture è scaduto a mezzanotte e di fronte al silenzio del governo centrale che ha scelto di non impugnare l'ordinanza (il Viminale con una nota aveva sottolineato che la competenza in materia di migranti è dello Stato), il governatore ha deciso di portare la questione in Tribunale.

«Il governo centrale, che ha avuto notificato il provvedimento, non ha ritenuto di dover dare disposizioni alle forze dell’ordine e alle Prefetture per poter sgombrare i centri d’accoglienza in Sicilia, ma al tempo stesso entro le 48 ore non ha provveduto a impugnare l’ordinanza, una palese omissione - dice Musumeci - Ci rivolgeremo alla magistratura, ed è triste e disarmante constatare come due articolazioni dello Stato, governo centrale e governo regionale, debbano ricorrere alla magistratura per riaffermare un diritto sacrosanto che è il diritto alla salute».

Il Governo sta esaminando tutti gli atti e si appresta ad impugnare l’ordinanza del presidente della Sicilia Nello Musumeci sui migranti. È quanto si apprende da fonti dell’esecutivo, secondo cui il ricorso dovrebbe avvenire in tempi rapidi.

E ribadisce: «Io sono l’autorità sanitaria in Sicilia e sono soggetto attuatore dell’emergenza Covid. Ho il dovere di prendere atto che i luoghi dello Stato in cui il governo centrale ammassa centinaia di esseri umani sono al di fuori di ogni norma anti Covid». Non molla la presa, Matteo Salvini: "Appoggio il governatore della Sicilia, che difende la sicurezza e la salute della sua gente: sono arrivati troppi immigrati senza controlli, senza regole, senza limiti, e senza un futuro, quindi bene a dire basta». Procurato allarme, abuso d’ufficio e diffamazione sono i reati ipotizzati nell’esposto contro Salvini e Musumeci consegnato dal senatore Faraone alla Procura di Agrigento.

«Conte, Zingaretti, Faraone, Renzi sono dei poveretti. Denunceremo loro per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina», ha detto il leader a Torrecuso, nel Sannio. «Quello del governo è un atteggiamento criminale, un comportamento criminale - ha aggiunto Salvini - Inseguono i turisti italiani e poi fanno sbarcare persone che portano problemi sociali, economici e anche sanitari, se è vero che solo ieri il 90 per cento dei nuovi contagiati erano sbarcati con barchini».

L'ordinanza del presidente della Regione e le parole del segretario della Lega nuocciono gravemente all’economia della Sicilia e alle tasche degli isolani. Presentare al mondo la Sicilia come un lazzaretto, come il campo profughi dell’Europa, affermare che 'i migranti passeggiano tra i turisti che poi portano il Covid nelle loro regionì e scrivere un’ordinanza farlocca e disumana, non solo va contro i principi di accoglienza e di solidarietà ma mette in ginocchio un pezzo importante del Pil della Sicilia. Intanto i 62 migranti positivi al Covid-19, fino ad oggi ospitati all’hotspot di Pozzallo, sono stati trasferiti ad altra sede. «E' il frutto di una collaborazione quotidiana, continua e riservata con il ministero dell’Interno e con la Prefettura di Ragusa che testimonia come soltanto la sinergia istituzionale può portare a risultati celeri», dice il sindaco, Roberto Ammatuna.

 

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