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Cgil Messina, Mastroeni: "Aprire un confronto sulla progettazione del Recovery Fund"

Il segretario generale della Cgil Messina Giovanni Mastroeni interviene sulla prossima scadenza del 15 ottobre, fondamentale anche per il territorio messinese. In questa data secondo il calendario previsto dall’Unione Europea i Governi dei vari Paesi potranno presentare i Piani Nazionali per utilizzare i 750 miliardi del Recovery Fund.

L’Italia avrà a disposizione 209 miliardi e di questi, rispettando il 34% vale a dire 72 miliardi, debbono essere investiti nelle regioni del Sud. Il segretario della Cgil Messina sottolinea come si tratta di un’occasione storica per lo sviluppo del Sud rispetto agli interventi da mettere in campo per il rilancio economico e sociale: infrastrutture per la mobilità, transizione energetica del sistema industriale e produttivo, messa in sicurezza del territorio e lotta al dissesto idrogeologico, digitalizzazione, istruzione formazione e ricerca, incentivi per le aree di crisi, equità (sociale, di genere e territoriale) e salute.

«Su questi temi – evidenzia Mastroeni - vanno presentati progetti di sviluppo che possono superare la crisi causata dal Covid-19 e per il Sud significa superare il grave divario economico esistente con resto dell’Italia. La nostra provincia vista la grave crisi economica che aveva visto la perdita dell’11,2% dell'occupazione e la grande fuga dei giovani necessitava, come denunciò con forza la Cgil con la grande manifestazione tenuta a Messina un anno fa con la presenza del segretario generale Cgil Maurizio Landini, dell’avvio di una fase di confronto straordinario fra tutti i soggetti istituzionali, politici sociali, professionali e culturali attraverso gli Stati generali per un piano di rilancio e superare una condizione di crisi oggi aggravata dalle conseguenze della pandemia».

«Tale denuncia è rimasta inascoltata ed oggi alla vigilia dell’appuntamento del 15 ottobre rischiamo di perdere un’occasione non ripetibile. Infatti la fase progettuale del Recovery Fund doveva essere predisposta a livello centrale dai vari ministeri che ad oggi hanno preparato 559 progetti e a livello territoriale coinvolgendo, con lo strumento degli stati generali, tutti i soggetti portatori di interessi generali. La Cgil ha appreso dalla stampa che il Comune di Messina e la Città Metropolitana, che ricordo a tutti rappresenta l’intero territorio della provincia di Messina, hanno presentato una serie di progetti all'interno di un programma di investimenti per un totale di 632 milioni di euro».

«La Cgil ritiene sbagliata la strada intrapresa dal Sindaco cittadino e Metropolitano De Luca, il quale invece degli Stati generali così come è stato fatto dal presidente del Consiglio Conte un mese fa, ha scelto in modo negativo il percorso opposto. La Cgil ribadisce - osserva Mastroeni - come accanto alla progettazione presentata da De Luca ancora si possa aprire un confronto generale nel quale fare emergere delle linee guida su innovazione, sostenibilità e inclusione per tentare di creare un nuovo sviluppo della provincia di Messina e poter bloccare la fuga dei giovani da un territorio che senza di loro non ha futuro».

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