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Regolamento edilizio, via libera in Consiglio a Messina: cancellato il "Salva Colline"

Con 16 voti favorevoli e 5 astenuti il Consiglio comunale ha dato il via libera al nuovo regolamento edilizio, cancellando, di fatto, le ultime tracce del “Salva Colline” dalla programmazione urbanistica, ma ritrovandosi sul “groppone” migliaia di cubature che andranno spalmate nel nuovo prg. Si è rivelata per certi versi “scottante” la delibera votata ieri sera dall’aula, sia sotto il profilo tecnico che politico.

Su quest’ultimo fronte, forse per la prima volta, si è registrata la quasi piena adesione del Movimento 5 Stelle alle posizioni dell’Amministrazione: il gruppo dei pentastellati, quasi al completo (solo il capogruppo Argento al momento del voto è uscito dell’aula), si è infatti espresso in maniera favorevole all’atto. Mentre a scegliere la via dell’astensione sono stati, oltre al presidente Cardile, i consiglieri del Pd (Gennaro e Alessandro Russo) e quelli di Libera Me (Rizzo e Pergolizzi).

Tra le file del centro destra, durante il voto, si sono, invece, allontanati dall’aula Sorbello e Zante, mentre a scegliere il “si” alla delibera, oltre ai 5 Stelle, sono stati Bonfiglio, Bramanti, Caruso, Cipolla, Crifò, D’Angelo, Giannetto, La Fauci, La Tona, Rotolo, Vaccarino e Serra. Proprio quest’ultimo ha proposto due modifiche al regolamento edilizio, entrambe approvate dall’aula: la prima consente di aumentare la profondità delle tettoie esterne a 4 metri e l’altra di predisporre impianti idrici e fognari anche nei sottotetti.

Ma la vera notizia, forse quella che avrà maggiori conseguenze in futuro, è un’altra. «Solo il 10% dei diritti edificatori di chi è proprietario di particelle interessate dalla variante di salvaguardia è stato trasferito alla banca dei volumi» precisava, nell’ottobre del 2017, il professor Carlo Gasparrini, affermando inoltre che, dal 2012 (anno in cui è stata “partorita” la variante) a quella data, su circa un milione di cubature, solo 100 mila sarebbero state trasferite dalle colline “a valle”. Stupisce oggi sapere che, in soli tre anni, il Registro dei volumi si sia enormemente “espanso” toccando quota 300 mila mq di volumi che atterreranno dalle colline alla città, attraverso il nuovo prg.

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