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Risanamento a Messina, si complica l'iter della legge speciale: i tempi potrebbero slittare

Si complica l'iter della legge speciale per Messina. O meglio, i tempi potrebbero slittare oltre la data che era stata indicata, quella del 16 novembre, per fare delle tre proposte presentate dai deputati messinesi Matilde Siracusano, Pietro Navarra e Francesco D'Uva un testo unico e per farlo votare in Parlamento. Cosa è successo ieri a Roma? Presto detto. La presidente della Commissione Ambiente della Camera Alessia Rotta ha riunito l'ufficio di presidenza «in relazione alla decisione della Conferenza dei presidenti di gruppo dello scorso 29 ottobre di prevedere l'avvio dell'esame in Assemblea delle proposte di legge concernenti il “Risanamento dei nuclei abitativi degradati nella città di Messina”, a partire da lunedì 16 novembre, con la clausola “ove il parere della Commissione bilancio confermi che dal provvedimento non derivano oneri finanziari”». La data del 16, quindi, non è stata inventata ma concordata in sede di Conferenza dei presidenti di tutti i gruppi parlamentari.

Va sottolineato che durante la sessione di bilancio non possono essere esaminati dalla Camera «provvedimenti che comportino nuove o maggiori spese o diminuzioni di entrate». Ed è qui la nota dolente: «Al momento i tempi di effettiva trasmissione del disegno di legge di bilancio non sono certi - ha precisato la presidente - ma la sessione dovrebbe avere inizio orientativamente la prossima settimana». Una volta, quindi, che si apre la discussione sulla legge di bilancio dello Stato, tutto il resto passa in secondo piano. In realtà, non è proprio così perché la stesso presidente ha precisato che «l'inizio della sessione non impedisce alle Commissioni di svolgere l'ordinaria attività referente, ponendo come unico limite il divieto di votare il mandato a riferire all'Assemblea su provvedimenti che abbiano carattere oneroso, quindi prima di ricevere il parere della V Commissione bilancio.

"Occorre quindi assumere le opportune decisioni in ordine all'organizzazione dei tempi di esame delle proposte di legge. Infatti, se si ritiene che vi siano le condizioni per concludere l'esame referente in tempo utile, occorre trasmettere tempestivamente il testo risultante dalla votazione degli emendamenti alla Commissione bilancio, al più tardi, lunedì 9 novembre. Se il parere di quest'ultima confermi che dal provvedimento non derivano oneri finanziari, si potrà votare il mandato entro giovedì 12 novembre».

Il testo di legge per il Risanamento di Messina prevede ovviamente disposizioni onerose «che trovano copertura all'articolo 4». E, dunque, a questo punto bisogna cercare di concludere al più presto l'attività conoscitiva, adottare il testo base, fissare il termine per gli emendamenti, procedere alla loro votazione entro la giornata di lunedì 9 novembre. Al momento, dopo quella dei rappresentanti dell'Asp Messina svoltasi ieri, per domani è prevista l'audizione, richiesta dal M5S, di Clelia Marano e Antonio Currò, in rappresentanza dell'Unione Inquilini. Restano, invece, ancora da definire le date delle altre audizioni (richieste dal gruppo Pd) del prof. Massimo Luciani, costituzionalista dell'Università “La Sapienza” di Roma, dell'ex deputata Angela Bottari, che è stata assessora al Risanamento nel 2007, del prof. Carlo Gasparrini, consulente del Comune di Messina per il nuovo Prg, dei docenti e architetti Elena La Spada e Giuseppe Fera, tra i progettisti dei Piani di risanamento. Infine, dovrà essere sentito il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano. Difficile che tutto ciò avvenga entro il 16 novembre.

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