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Terapie intensive e posti letto in Sicilia, Musumeci: "Ispettori? Non temiamo controlli"

Musumeci con il ministro Boccia

Da un lato il ministero che invia gli ispettori, dall'altro il presidente della Regione, Nello Musumeci che fa sapere al ministro Boccia: "Mandate cento ispettori ma basta speculazioni".

La vicenda è quella del superburocrate della Regione Siciliana Mario La Rocca, a capo del dipartimento pianificazione strategica dell'assessorato, tra i dirigenti in prima linea nell'emergenza. In un un audio, inserito in una chat tra dirigenti e manager di Asp e ospedali, La Rocca spinge sui numeri di letti in terapia intensiva e reparti ordinari da comunicare al Governo per evitare che la regione diventi zona rossa dopo che il premier Giuseppe Conte aveva firmato il Dpcm per arginare la seconda ondata del Covid.

Un audio che il ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia, giudica "grave e inaccettabile". "Serve immediata chiarezza. È intollerabile provare ad aggirare i parametri sul monitoraggio dei dati Covid - dice -. Il governo attraverso il ministro Speranza si è già attivato per l'invio immediato a Palermo degli ispettori".

Secca la replica del governatore Nello Musumeci: "La Sicilia è governata da persone perbene. E questo dovrebbe averlo già capito il ministro Boccia. Non temiamo alcun controllo e mettiamo così fine a ogni tentativo di speculazione". Cerca di fare chiarezza il superburocrate, finito nel tritacarne: "Tutti i dati caricati sulla piattaforma Gecos della Regione siciliana sono veritieri, tutti i posti disponibili. Una diversa azione costituirebbe reato. Vadano i Nas a controllare ovunque anche oggi. Ma basta sciacallaggi e notizie tra il detto e non detto, che hanno la sola funzione di allarmare inutilmente la pubblica opinione".

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